NEW YORK (WSI9 – Dopo avere archiviato un luglio di guadagni, Wall Street apre il nuovo mese all’insegna della cautela. Gli investitori soppesano i dati macroeconomici della mattinata: se redditi personali e spese per consumi sono cresciuti in linea con le stime, le spese per costruzioni sono salite meno delle previsioni e le notizie dal fronte manifatturiero hanno ampiamente deluso. Tutto questo alimenta il dibattito sulla tempistica con cui la Federal Reserve inizierà ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006: gli investitori vogliono chiare indicazioni dei progressi dell’economia e temono una stretta sui tassi troppo repentina.
Nel finale, il Dow perde lo 0,52% a 17.598 punti, il Nasdaq scivola dello 0,26% a 3.115 punti mentre il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,52% a 17.598 punti.
Gli investitori guardano inoltre al dato market mover della settimana, il report occupazionale di luglio, che sarà reso noto venerdì. Intervistato da Cnbc Kit Juckes, strategist global macro presso Société Générale prevede una performance poco mossa per i mercati in attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa. “Prevediamo un aumento di 240.000 nuovi posti di lavoro, un +2,2% nella paga oraria e un calo del tasso di disoccupazione dal 5,3% al 5,2%”.
Sul fronte macro, oggi sono arrivati i dati sui redditi personali nel mese di giugno saliti dello 0,4% rispetto al mese precedente, in linea con le attese del mercato. Hanno centrato le previsioni anche le spese per consumi, salite nello stesso mese dello 0,2%.
Per quanto riguarda i titoli, da segnalare in particolare i movimenti dei titoli del settore energetico, che rispondono al piano del presidente americano Barack Obama sull’introduzione di nuove regole ambientali volte a ridurre le emissioni di gas serra dagli impianti energetic. Per quanto riguarda il settore automobilistico, vanno bene i colossi delle quattro ruote, dopo che in luglio hanno visto salire le immatricolazioni più delle aspettative.
Le azioni di Twitter continuano a perdere terreno e oggi hanno messo a segno un calo record (-5,6% sotto i 30 dollari ad azione) da quando il gruppo si è quotato in borsa nel novembre 2013. Il titolo del social network continua ad essere sotto pressione dopo la pubblicazione dei conti della settimana scorsa, quando l’amministratore delegato Jack Dorsey si era lamentato per la lenta crescita degli utenti. A questo si era unito il direttore finanziario, Anthony Noto, che aveva detto che gli iscritti a Twitter resteranno fermi a questi livelli per molto tempo. Dall’inizio dell’anno le azioni del gruppo hanno perso il 19% e negli ultimi 12 mesi hanno lasciato sul terreno il 34%. In questo momento a Wall Street viaggiano con perdite del 6,06% a quota 29,13 dollari. Nel corso della seduta avevano toccato il minimo di 28,91 dollari per azione
Durante la settimana, in Usa saranno resi noti anche i numeri sull’Ism di luglio, insieme a quelli sulle spese per consumi e redditi personali di giugno, e sulle vendite di auto a luglio.
Reduci dal migliore rally mensile da gennaio, i Treasury iniziano contrastati il nuovo mese. Il decennale vede rendimenti scendere al 2,2016% dal 2,207% di venerdi’. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,0636%.
Sul mercato valutario, l’euro -0,21% sul dollaro a $1,0961. Dollaro/yen +0,24% a JPY 124,19. Euro/yen +0,04% a JPY 136,13; euro/sterlina -0,02% a GBP 0,7030, euro/franco svizzero -0,14% a CHF 1,0604.
Tra le materie prime, i futures Il petrolio chiude in forte alla borsa di New York. Il Wti ha chiuso a 45,17 dollari al barile, in calo di 1,95 dollari. Il Brent, a Londra, ha chiuso a 49,52 dollari al barile in calo di 2,69 dollari. Oro -0,24% a $1.092,50, argento -0,64% a $14,65.
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