Mercati

Wall Street a due velocità: giù il Dow, avanza il Nasdaq

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Chiusura a due velocità per i listini americani, zavorrati soprattutto dai titoli energetici, vittime ancora una volta del calo dei prezzi del greggio. L’incertezza legata all’esito delle trattative tra la Grecia e gli altri paesi della zona euro pesa su tutti i mercati.

Nel finale, il Dow Jones perde lo 0,24%, l’indice S&P 500 lascia sul terreno lo 0,13% a 2.097 punti e il Nasdaq guadagna lo 0,38% a 4.925 punti.

l mercato e’ cauto alla vigilia della riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurozona in cui si tornera’ a parlare di Grecia: oggi Atene ha richiesto l’estensione dei finanziamenti Ue ma la Germania ha detto no.

Sul valutario, l’euro scende -0,21% a $1,1371; Rispetto al franco vale 1,0784 (+0,45%), mentre il biglietto verde si attesta a 119,13 yen (+0,29%). Euro/yen +0,04% a JPY 135,41.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio cedono -5,2% a $49,44 al barile, Brent -2,92% a $58,76. Oro +1,36% a $1.216,50. Argento +2,21% a $16,63. Proprio il tonfo dei prezzi del petrolio sta pesando sull’azionario, che aveva trovato uno spunto rialzista nelle minute della Fed rese note ieri, che hanno alimentato le speculazioni sulla possibilità che i tassi vengano mantenuti ai minimi storici per un periodo di tempo più lungo delle attese.

Segnali contrastanti dal fronte macroeconomico: le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono calate più di quanto ci si attendesse con le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione che sono scese di 21.000 unità a 283.000 nella settimana terminata il 14 febbraio, dai 304.000 del periodo precedente.

Delude il superindice dell’economia americana, cresciuto in gennaio dello 0,2%, un decimo in meno delle attese degli analisti. “Il superindice e’ cresciuto nuovamente in gennaio ma il ritmo di crescita si e’ andato moderando nel corso degli ultimi mesi” ha commentato Otaman Ozyildirim, economista del Conference Board.

Sotto le attese anche l’indice sull’attivita’ manifatturiera dell’area di Filadelfia, calato a sorpresa a 5,2 punti in febbraio dai 6,3 di gennaio. Il dato reso noto dalla locale Federal Reserve e’ peggiore delle attese degli analisti, che si aspettavano un miglioramento a quota 8 punti.

Occhi puntati su Wal-Mart, dopo che il colosso americano ha tagliato le stime sulle vendite, accusando il rafforzamento del dollaro. A niente è servito ‘aumento dei dividendi, che su base trimestrale saliranno da $0,48 to $0,.49, (comunque sotto i 50 centesimi attesi).

“Prevediamo che l’utile per azione dell’intero anno fiscale 2016 si attesterà in un range compreso tra $4,70 e $5,05. Per il primo trimestre, tra $0,95 a $1,10. Queste stime si confrontano con $1,10 per azione riportate nel primo trimestre dell’anno fiscale 2015 e con i $4,99 per azione per l’intero anno fiscale.

Holley ha continuato sottolineando che “considerato l’impatto degli ostacoli che arrivano dal mercato dei cambi, stimiamo una crescita del fatturato del 2016 tra 1-2%, rispetto a +2/4% annunciati nella conferenza con gli investitori di ottobre. Il titolo perde -1,7% circa, scontando anche la decisione del gigante retail di aumentare gli stipendi ad alcune categorie di dipendenti e anche ai dirigenti. (Na -Mt)