Dopo un’ora di scambi Wall Street accelera al ribasso appesantita dal settore finanziario e da quello energetico. Rispettivamente le flessioni dei due comparti sono dell’1.83 e dell’1.78%. Non a caso gli investitori si buttano su porti sicuri come l’oro, prossimo a testare nuovi record, e sullo yen, che ha spinto i dollari ai minimi di 15 anni.
In pratica gli istituti Usa si stanno facendo condizionare da quelli europei, su cui sono tornate rinnovate preoccupazioni sul loro stato di salute. Di fatto si teme che i principali istituti abbiano in portafoglio piu’ titoli di stato di paesi a rischio rispetto a quanto emerso dagli stress test di luglio.
Dopo la pausa legata al Labor Day, e in una giornata prva di dati macro, l’intonazione odierna e’ dunque ben diversa rispetto a quella che aveva permesso agli indici Usa di registrare incrementi superiori anche al 3% nella settimana scorsa.
Sul fronte societario, Oracle accelera dopo aver scelto come suo presidente Mark Hurd, l’ex AD di Hewlett-Packard che a inizio agosto aveva lasciato il colosso dell’hardware dopo uno scandalo sessuale. Anche sui listini Usa cede terreno Barclays: Bob Diamond, a capo della divisione investment banking, diventa AD della banca inglese.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna ottobre, cedono il 1.22% a $73.69 il barile. Il derivato con scadenza settembre dell’oro segna +0.66% a $1259.40. Sul fronte valutario l’euro retrocede dello 0.88% a quota $1.2762. Quanto ai Treasury, prezzi in rialzo con il rendimento del decennale che si attesta al 2.6430 dal 2.7060% di venerdi’.