NEW YORK (WSI) – Anche la Borsa americana scambia in rosso, appesantita un po’ come avviene in Europa dalle perdite del settore finanziario. Estesi così i ribassi (ancora più pesanti) subiti venerdì scorso, uno dei giorni di trading più lunghi e bui per gli investitori di tutto il mondo.
I principali indici della Borsa americana scambiano in calo di più di un punto percentuale, scendendo ai livelli più bassi degli ultimi tre mesi e mezzo. I livelli di oggi non si vedevano infatti da metà marzo. Secondo le stime degli analisti l’S&P 500, l’indice allargato di Wall Street che oggi ha bucato i 2mila punti, potrebbe perdere anche il 7% dopo il terremoto Brexit.
Anche in Usa, così come nei mercati europei, l’azionario sta pagando il capitombolo delle grandi banche. Il contagio della Brexit ha superato dunque anche l’Atlantico ed era prevedibile: la liquidità e i rischi in un sistema finanziario globalizzato e interconnesso hanno influito pure su banche percepite come solide come Goldman Sachs (titoli ai minimi di tre anni), Bank of America e Citigroup (le cui azione hanno entrambe perso il -12% circa dal 24 giugno).
Il mercato sta cercando piano piano di adattarsi all’esito sconvolgente del referendum di giovedì notte e di assestarsi dopo le perdite ingenti subite anche dalle mani forti nelle ultime ore di scambi. Gli investitori devono rassegnarsi all’incertezza e alla volatilità in un contesto di liquidità che scarseggia.
“È chiaramente uno choc per il sistema ma l’esito finale non è ancora per niente chiaro”, dice all’emittente Cnbc il Ceo di Chaikin Analytics Marc Chaikin.
In ambito di mercato valutario, il dollaro si è rafforzato estendendo i guadagni su euro e sterlina. al momento la moneta unica vale 1,10 dollari e lo yen 101,5. La sterlina ha toccato un nuovo minimo di circa 30 anni testando quota $1,32.
Sul fronte macro è stata pubblicata la bilancia commerciale che ha mostrato un computo negativo (disavanzo) superiore ai 60 miliardi di dollari in maggio. In Europa le Borse principali cedono ampio terreno dopo un avvio positivo ma pure sempre in sordina. Il Dax di Francoforte lascia sul campo il 2%.