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Wall Street al rallentatore: bene Ford dopo buy Goldman

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NEW YORK (WSI) – Seduta incerta per la borsa Usa, dopo che ieri l’indice allargato S&P 500 ha testato il massimo degli ultimi cinque anni. Anche a Wall Street, così come in Europa, il timore è relavito alla possibilità che la Cina non possa più spingersi tanto oltre nelle sue politiche monetarie accomodanti, a causa dell’accelerazione delle pressioni inflazionistiche. Questo proprio nel giorno in cui il Giappone ha annunciato l’iniezione di centinaia di miliardi di yen per sostenere la ripresaa dell’economia. Il Dow Jones e l’S&P scambiano sotto la linea della parita’ (-0,16% e -0,13%), mentre il Nasdaq e’ in progresso marginale (+0,05%).

A Pechino l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un balzo +2,5% nel mese di dicembre, oltre le attese degli analisti e al record degli ultimi sette mesi. Si guarda anche al trend dell’indice della borsa di Shanghai, che ha segnato il calo più forte dallo scorso 20 settembre. Da segnalare che lo S&P 500 ha guadagnato +3,2% dall’inizio dell’anno, complice l’accordo sul fiscal cliff.

Tra i titoli, occhio al rialzo di Ford, superiore a +1%; il secondo colosso automobilistico Usa ha annunciato che assumerà 2.200 dipendenti quest’anno, al massimo in più di un decennio. Goldman Sachs ha così inserito il titolo nella sua lista “conviction buy”.

Bene anche le quotazioni del colosso petrolifero Chevron, che prevede per il quarto trimestre utili “notevolmente più elevati” rispetto al terzo trimestre del 2012.

Risultati record per Wells Fargo nel quarto trimestre e nel 2012. L’istituto di San Francisco ha superato le stime degli analisti con profitti saliti del 24% negli ultimi tre mesi dell’anno scorso e del 19% nell’intero 2012, nonostante gli oneri straordinari collegati al patteggiamento della causa sulle foreclosure (nei giorni scorsi dieci banche hanno firmato un accordo da 8,5 miliardi di dollari, nell’ambito del quale Wells Fargo pagherà 766 milioni).

Guardando ai numeri, la banca americana, la prima a diffondere i risultati del quarto trimestre, ha riportato nel quarto trimestre utili per 5,1 miliardi di dollari, 91 centesimi per azione, con un fatturato in aumento del 7% a 21,9 miliardi. Gli analisti attendevano profitti per 87 centesimi per azione con un giro d’affari di 21,33 miliardi di dollari. L’utile netto dell’intero anno è salito a 18,9 miliardi di dollari, 3,36 dollari per azione, con un fatturato in rialzo del 6% a 86,1 miliardi di dollari nel 2012. “Siamo molto ben posizionati per il 2013”, si legge nella nota della banca.

Volumi di scambio ridotti al lumicino a New York, rischio di volatilità. Focus sulla performance dei Treasuries, che si apprestano a soffrire la quinta settimana consecutiva di ribassi, sulla scia dell’ottimismo secondo cui alla fine i leader europei, il prossimo lunedì, troveranno un compromesso per erogare alla Grecia una nuova tranche di aiuti.

Il tasso decennale Usa ha comunque ripiegato dal massimo in due settimane dopo la notizia relativa alla decisione dell’ agenzia di rating Standard & Poor’s di tagliare il rating su alcune banche spagnole. Il rendimento ha comunque recuperato decisamente terreno dopo aver testato, il 16 novembre scorso, il minimo in due mesi all’1,55%. I tassi sui Treasuries a 10 anni sono in rialzo all’1,920%.

In ambito valutario, l’euro in ripresa, dopo la debolezza della mattinata balza +0,71% a $1,3363; dollaro/yen +0,50% a JPY 89,22; euro/yen +1,16% a JPY 119,17.

Sul fronte delle materie prime, i futures sul petrolio -0,67% a $93,19 al barile, mentre quotazioni oro -0,42% a $1.671.