La stagione delle trimestrali Usa sta per iniziare sotto i migliori auspici: si partirà la prossima settimana in un contesto che ha visto i maggiori listini in progressivo e pressoché costante rialzo.
“L’aspetto più incoraggiante di questo rally risiede nella sostanziale assenza di volatilità che lo sta caratterizzando, nei fatti, in un quadro in cui i rendimenti dei Treasuries Usa hanno registrato una sia pur lieve flessione, la riduzione di volatilità sta favorendo ulteriormente la dinamica costruttiva di queste settimane”, ha commentato il market analyst di eToro, Edoardo Fusco Femiano.
Inoltre, “il recente indebolimento delle quotazioni petrolio e le “più contenute preoccupazioni per un rialzo dell’inflazione rappresentando un ulteriore fattore di stabilità per i mercati”.
Quadro sostanzialmente positivo anche per le Borse europee, “nonostante lo sviluppo del piano vaccinale stia incontrando diverse difficoltà sul piano dell’implementazione, il quadro non appare diverso” ha proseguito l’esperto, “Dax ed Eurostoxx continuano a registrare nuovi massimi ed anche i restanti indici europei stanno trovando forza relativa, dopo mesi di price action sostanzialmente laterale”.
Per le grandi banche Usa il calendario delle pubblicazioni delle prime trimestrali relative al 2021 sarà il seguente:
- 14 aprile: JPMorgan, Goldman Sachs, Wells Fargo
- 15 aprile: BlackRock, Bank of America, Citigroup
- 16 aprile: Morgan Stanley
Trimestrali: l’inflazione altro market mover della settimana
“Dopo un aumento sostanziale dei tassi dei Treasuries nel primo trimestre a seguito dei timori per le attese di crescita dell’inflazione, molti hanno concluso che l’outlook per il prossimo trimestre dovrebbe essere relativamente più positivo. Nelle ultime settimane abbiamo sottolineato che un nuovo rialzo dei rendimenti probabilmente si verificherà solo a fronte di dati sull’inflazione più significativi”, ha affermato Mark Dowding, Cio di BlueBay AM.
E proprio l’inflazione sarà uno dei market mover della prossima settimana. Il dato relativo all’inflazione Usa di marzo sarà comunicato martedì 13 aprile alle 14,3o per la quale il consensus degli analisti si attendono un balzo al 2,5% dall’1,7% di febbraio.
“Sotto molti aspetti, crediamo che azzeccare le previsioni sull’inflazione avrà un’importanza cruciale quest’anno. Infatti, se il livello negli Usa tornerà al di sotto del 2% dopo il picco primaverile, ci si inizierà a chiedere se l’inflazione potrà mai veramente tornare nei prossimi anni”, ha proseguito Dowding, “tuttavia, crediamo che questo sia improbabile”. E questo anche perché “negli Usa, la domanda repressa sta facendo i conti con una carenza di offerta”.
“Se la nostra view sull’inflazione è corretta, allora è improbabile che i Treasury Usa possano andare più di tanto in rally e se i rendimenti sui bond a 10 anni diminuissero fino all’1,5%, ciò potrebbe rappresentare un’opportunità di aggiungere posizioni corte”, ha suggerito il Cio di Blue Bay, “inoltre, continuiamo a credere che l’estensione della sovraperformance economica degli USA crei una finestra di opportunità per un rafforzamento del dollaro nei prossimi mesi”.