Un’altra seduta all’insegna della volatilita’, con forti alti e bassi per gli indici di borsa. Inoltre si e’ ripetuto di nuovo ”l’effetto sdoppiamento”, con il Dow che ha subito un pesante calo, lo S&P un ridimensionamento piu’ leggero, mentre il Nasdaq – pur con oscillazioni notevoli – alla fine ha messo a segno un rialzo consistente che lo ha portato a battere il nuovo record assoluto (con un passaggio intraday per la prima volta sopra quota 4.200).
(VEDERE CHIUSURE INDICI DOW JONES, S&P 500 E NASDAQ IN PRIMA PAGINA).
Ma la seduta ha avuto come si diceva alti e bassi notevoli. A un certo punto un’ondata di vendite aveva completamente annullato il guadagno del Nasdaq, facendolo scendere sotto la parita’. Nello stesso momento il Dow Jones aveva accumulato una perdita – verso meta’ seduta – superiore a 190 punti.
Il calo degli Industrials e’ stato accelerato dai ribassi di Procter & Gamble (la notizia di una possibile fusione con Warner-Lambert non piace affatto alla borsa americana), Hewlett-Packard (HP), General Electric (GE), Alcoa (AA), Intel (INTC) e Caterpillar (CAT).
Hanno avuto il loro peso negativo, oggi a Wall Street, anche gli aspetti tecnici, con la scadenza venerdi’ di una serie di opzioni; il che provoca sempre un’estrema volatilita’ per molti dei maggiori titoli quotati (vedere pure ARTICOLO IN EYE-POPPING!).
Ad accelerare le vendite di meta’ giornata – sotto una pioggia di ordini ”sell” da parte degli hedge funds, poi amplificate dagli ordini automatici dei computer – sono state le parole di un governatore della Federal Reserve, Lawrence Meyer, il quale – come aveva gia’ fatto altre volte in passato – ha dichiarato in un discorso che l’economia Usa si sta sviluppando a un tasso troppo accelerato, e che le banca centrale Usa deve rimanere ”vigilante”, sul fronte dei tassi, per evitare i rischi di inflazione.
I tutto e’ stato interpretato dal mercato come un chiaro segnale: e’ molto probabile che la Fed alzi i tassi alla prossima riunione dell’1-2 febbraio; e c’e’ anzi il rischio che la ”stretta” possa essere di 1/2 punto, piu’ che dello 0,25%.
Stranamente, a seguito del forte calo dei prezzi in borsa seguito alle parole di Meyer, il titolo del Tesoro Usa a 30 anni ha messo a segno un recupero dei prezzi, a 92,88, il che ha fatto calare i tassi in quel momento al 6,68% dal 6,75% della mattina. Verso la fine della seduta, pero’, il T-Bond ha ripreso a calare, e in chiusura i tassi del trentennale sono risaliti dov’ erano originariamente, al 6,74%. Com dire: anche sull’obbligazionario la parola d’ordine e’ volatilita’.
L’improvviso cambiamento di scenario in borsa ha quindi ribaltato piu’ volte, nel corso della giornata, le strategie di breve periodo degli operatori, spiazzano completamente i day trader.
La giornata infatti era partita con toni decisamente positivi, all’insegna del Nasdaq, come nelle ultime settimane del 1999. L’indice dei titoli tecnologici era fin dall’inizio in forte rialzo, al nuovo massimo storico, per la prima volta sopra quota 4.200.
I tecnologici erano stati sospinti dagli ottimi risultati di bilancio di alcune delle blue chips del settore, i titoli che tutti gli investitori hanno in portafoglio. Cio’ aveva portato a un diffuso rialzo di molte altre azioni high-tech.
Il mercato dunque saliva – secondo gli operatori – proprio grazie alla forza delle aziende americane, in parallelo a una situazione macro-economica favorevole, nonostante il recente aumento dei tassi d’interesse.
L’indice Standard & Poor’s si e’ comportato per un po’ abbastanza bene, con rialzi dovuti alle stesse componenti tecnologiche che avevano favorito il Nasdaq. Il Dow, meno high-tech, e’ stato invece fin dall’inizio piu’ in difficolta’, e ha viaggiato a mala pena intorno alla parita’, scivolando spesso in territorio negativo.
Poi e’ partita la raffica di vendite, e tutti gli indici hanno perso rapidamente quota.
Gli analisti di borsa facevano notare in mattinata, come WSI aveva gia’ scritto ieri, che l’indice Russell 2000, il principale indicatore per il settore delle Small Cap, e’ quest’anno l’indice che sta mettendo a segno le migliori performance.
E anche oggi il fenomeno si e’ ripetuto. Cio’ indica – dicono gli esperti – un ”allargamento” del mercato; nel senso che cominciano a partecipare al rialzo societa’ di seconda fila rispetto ai pochi nomi concentrati nelle blue chips; titoli che nella fase precedente non avevano beneficiato degli acquisti degli investitori.
Il forte balzo in avanti del settore tecnologico era stato ”tirato” dai tre titoli che hanno annunciato ieri a borsa chiusa gli utili trimestrali: IBM (IBM), Apple (AAPL) e America Online (AOL). Quest’ultimo pero’ poi e’ stato investito da ordini di vendita che hanno portato il titolo al ribasso. Erano in salita anche Sun Microsystems (SUNW), Excite@Home (ATHM) (che poi invece e’ passata in rosso); ottima performance di Gateway (GTW), e buon andamento di Oracle (ORCL) e Advanced Micro Devices (AMD). Il grande concorrente, Intel (INTC) come abbiamo visto sopra e’ invece in netto ribasso.
Sul fronte del Dow Jones sono state all’inizio in rialzo per via delle buone performance di bilancio anche altre blue chips, tra cui si distingue soprattutto General Motors Corp (GM) e Lucent Technologies (LU).
Circa General Electric Co. (GE), dopo aver annunciato utili record, il titolo prima e’ salito, poi e’ stato oggetto di vendite massicce, e da un certo punto in poi e’ diventato la piu’ pesante zavorra per il Dow Jones, con un calo superiore ai 3 dollari.
Ma ecco la lista dei 10 titoli piu’ trattati al New York Stock Exchange (dati delle 15:15) con i rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare chiusure digitando i simboli dei singoli titoli su QUOTAZIONI INTERATTIVE):
(AOL) America Online, Inc. 37,273,000 64.688 -0.188 -0.29%;
(LU) Lucent Technologies Inc. 32,645,600 53.313 +1.875 +3.65%;
(CPQ) Compaq Computer Corporation 19,959,700 30.688 +1.063 +3.59%;
(IBM) International Business Machines Corporation 15,523,200 121.375 +1.875 +1.57%;
(AMD) Advanced Micro Devices, Inc. 13,076,700 39.938 -1.063 -2.59%;
(FCS) Fairchild Semiconductor International, Inc. 11,814,700 34.938 +1.500 +4.49%;
(FTL) Fruit of the Loom, Ltd. 10,079,400 2.563 +0.125 +5.13%;
(TWX) Time Warner Inc. 8,740,800 87.813 -0.188 -0.21%;
(GE) General Electric Company 8,806,000 147.125 -1.594 -1.07%;
(SBC) SBC Communications Inc. 8,834,000 41.125 +0.563 +1.39%.
Ed ecco la lista dei 10 titoli piu’ trattati al Nasdaq (dati delle 15:15) con i rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare chiusure digitando i simboli dei singoli titoli su QUOTAZIONI INTERATTIVE):
(LGTO) Legato Systems, Inc. 36,169,000 29.625 -24.000 -44.76%;
(INTC) Intel Corporation 29,576,300 96.438 -3.625 -3.62%;
(ORCL) Oracle Corporation 24,501,200 59.250 +2.125 +3.72%;
(MSFT) Microsoft Corporation 24,337,000 106.375 -0.625 -0.58%;
(SUNW) Sun Microsystems, Inc. 24,145,300 86.500 +3.563 +4.30%;
(WCOM) MCI WorldCom, Inc. 24,296,800 43.813 -1.250 -2.77%;
(DELL) Dell Computer Corporation 23,755,400 44.375 +1.875 +4.41%;
(VISX) VISX, Incorporated 19,976,200 32.313 -13.063 -28.79%;
(CSCO) Cisco Systems, Inc. 18,186,500 112.125 -0.188 -0.17%;
(QCOM) QUALCOMM Incorporated 15,921,800 153.000 +6.375 +4.35%.
(ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO)