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WALL STREET ANCORA SOTTO IL RICATTO DEL PETROLIO

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In chiusura di sessione gli indici azionari americani si sono scrollati di dosso buona parte delle perdite della giornata, incoraggiati da un forte ribasso del prezzo del petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.06% a 10126, l’S&P500 lo 0.10% a 1098 e il Nasdaq lo 0.23% a 1855.

A dominare la scena sono state anche oggi le quotazioni del petrolio. Il greggio nel corso dei primi scambi si e’ spinto a un nuovo massimo a $44.30 al barile, per poi ripiegare e chiudere a $42.83 al barile, in calo di $1.32 rispetto alla chiusura precdente. Il rally del greggio era iniziato martedi’ alimentato dalle perplessita’ espresse da alcuni esponenti dell’OPEC sulla effettiva capacita’ dell’organizzazione di aumentare la produzione in tempi sufficientemente rapidi da tenere sotto controllo le quotazioni. Ad accrescere la preoccupazione dei trader avevano poi contribuito anche le minacce di potenziali interruzioni dell’offerta dalla Nigeria, Norvegia, Russia e Venezuela.

Una nota di ottimismo l’ha portata il rapporto del Dipartimento dell’Energia americano, che ha evidenziato un inaspettato aumento delle scorte di benzina. Nella settimana finita il 30 luglio le scorte di benzina per auto sono salite di 2.4 milioni di barili a un totale di 210.1 milioni. In calo, invece, le scorte di greggio. Nel frattempo il portavoce dalla casa Bianca ha dichiarato che non e’ intenzione del presidente Bush toccare le riserve strategiche , nonostante le quotazioni record.

Segnali distensivi sono arrivati anche dall’Arabia Saudita, che ha annunciato l’apertura di nuovi pozzi prima del previsto, e dalla Russia. Il governo russo ha autorizzato OAO Yukos ad utilizzare i beni congelati in vista della bancarotta per continuare le attivita’.

Il rincaro dei prezzi energetici e’ seguito con particolare apprensione dagli operatori perche’ ha contraccolpi sulla crescita dell’economia e dei profitti societari. Preoccupano, inoltre, le possibili manovre restrittive della Fed per combattere le eventuali fiammate inflazionistiche favorite dalle piu’ elevate quotazioni del greggio.

Buone notizie dal fronte economico. Nel mese di giugno gli ordini alle fabbriche hanno registrato un incremento dello 0.7%, battendo le stime degli analisti di un +0.5%. Migliore delle attese anche l’ISM servizi . A luglio l’indice sul comparto dei servizi Usa e’ salito a quota 64.8 punti contro un pronostico di 61.5.

Passando alle notizie societarie, ondata di vendite su Ciena. La societa’ di infrastrutture telecom ha lanciato un warning sul fatturato del terzo trimestre, portando le stime ben al di sotto del consensus del mercato.Giudizi positivi delle banche, inoltre, su Applied Materials e Caterpillar.

Tra le blue chip del Dow Jones le migliori performance le hanno registrate Hewlett-Packard, Procter & Gamble, DuPont, Citigroup e American Express. Sotto pressione Walt Disney, Exxon Mobil, McDonald’s e Intel. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro, dopo essersi spinto a $1.1969 nei confronti dell’euro, e’ tornato a perdere terreno. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.2040. Chiusura negativa per l’oro: il future con scadenza dicembre ha chiuso a $394.70 all’oncia, in ribasso di $1.80.

In lieve ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.43% contro il 4.42% della chiusura di martedi’.