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Wall Street in rosso nell’ultima seduta dell’anno: 2015 in perdita per lo S&P 500

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NEW YORK (WSI) – Chiusura col segno meno per la Borsa Usa nell’ultima seduta dell’anno con il Dow Jones che ha lasciato sul terreno 150 punti (-1,02 punti), il Nasdaq ha perso l’1,15% a 5.007 punti mentre lo S&P 500 e’ scivolato dello 0,94% a 2.043 punti.

A nulla e’ servito il rimbalzo del greggio. Dopo aver perso il 3% circa ieri, oggi il Wti e’ salito dell’1,04% a 36,98 dollari.

Per il mercato azionario americano, quello chiuso oggi e’ stato un anno complessivamente debole con lo S&P 500 che si e’ lasciato alle spalle il primo anno in rosso dal 2011. Le perdite complessive dell’indice sono state pari allo 0,7%. Peggio il Dow Jones: le perdite sono state del’1.23%, mai così male dal 2008. In compenso, durante il 2015, il Nadsaq ha guadagnato il 5,5%.

Sul fronte macro, crescono inaspettatamente e più del previsto le domande di sussidio alla disoccupazione settimanali negli Stati Uniti: nella settimana al 26 dicembre le richieste hanno mostrato un incremento di ben 20.000 unità a 287.000, rispetto alle 267.000 non riviste della settimana precedente. Le attese degli analisti erano per una crescita delle richieste più contenuta fino a 270 mila unità.

La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 277.000 unità, in aumento di 4.500 unità rispetto alla settimana precedente.

Brutte notizie anche dall’indice Pmi di Chicago, crollato ai minimi dal 2009 a 42,9 punti dai 48,7 del mese precedente. Per gran parte del 2015, l’indice si e’ mosso sotto la soglia dei 50 punti, che separa le fasi di contrazioni da quelle di espansione dell’economia.

Guardando all’anno in chiusura oggi, il 2015 verra’ ricordato come l’anno nero per i titoli energetici a Wall Street. Il settore di riferimento e’ il peggiore tra i 10 che compongono l’S&P 500. Stando a una tabella elaborata da FactSet, che ne analizza la performance da inizio anno fino al 24 dicembre scorso, il comparto energetico ha perso il 22% circa. A seguire c’e’ il settore delle materie prime con un -9%. Persino un settore difensivo come quello delle utility ha perso quota (-8%) e altrettanto hanno fatto i titoli industriali (-4%), quelli finanziari (-3%) e dei servizi tlc (-1%).

La maglia rosa va invece ai beni discrezionali (+9%) seguiti dalla sanita’ (+6% con la spinta del titolo Cigna, il migliore con il +42%), IT (+5%) e beni di prima necessita’ (+5%). In quest’ultimo caso, ad assersi aggiudicato il podio ci sono Hormel Foods (+56%), il colosso del tabacco Reynolds American (+50%) e Kraft Heinz (+49%). Sul fondo invece c’e’ il gruppo del caffe’ Keurig Green Mountain (-31%).

Sul podio del settore migliore dell’indice americano benchmark sono finiti il servizio di video in streaming Netflix (+140%), il sito di e-commerce Amazon (+114%), Cablevision Systems (+57%) e Facebook (+40%).

Sul fondo invece ci sono il gruppo famoso per i suoi orologi Fossil (-66%), l’operatore di casino’ Wynn Resorts (-52%) e Michael Kors (-46%). Nel comparto energetico si e’ invece messo in mostra il titolo Valero Energy (+49%) mentre Chesapeake Energy (-77%), Southwestern Energy (-75%) e Consol Energy (-74%) hanno subito un crollo.