Avvio di seduta in calo per gli indici americani anche se non cosi’ negativo come si poteva immaginare nel preborsa in seguito al rilascio dell’ultimo rapporto occupazionale che ha segnato una fortissima perdita di posti di lavoro nell’ultimo mese. Il greggio contia a muoversi al ribasso; sul fronte societario l’attenzione continua ad essere puntata sul comparto dell’auto.
A fare da volano alle vendite e’ dunque il pessimo rapporto occupazionale che ha evidenziato una mostruosa perdita di posti di lavoro, la quarta maggiore da quando i dati hanno iniziato ad essere collezionati (1939). Nel mese di novembre gli Stati Uniti hanno perso 533 mila posti, nettamente al di sopra delle attese degli economisti che erano per una perdita piu’ contenuta pari a 350 mila unita’.
Le richieste di sussidio da parte dei disoccupati continuano a rimanere al di sopra del mezzo milione, il settore privato ha subito una perdita di 250 mila posti nell’ultimo mese, anche in questo calo ben oltre le attese degli economisti.
Si tratta di numeri preoccupanti che confermano la difficile situazione che continua a vivere l’America. La recessione continua a rappresentare una minaccia, gli analisti e gli investitori sono sempre piu’ preoccupati sulle prospettive aziendali e sulla spesa dei consumatori. La Fed potrebbe intervenire
con misure “non convenzionali” per attutire il colpo e rilanciare la ripresa.
“Nessuno e’ intenzionato a costruire posizioni di lungo periodo sul mercato, almeno fino a che non si assistera’ ad una serie di notizie positive dal fronte del lavoro” commentano alcuni analisti di New York. “Il panico finanziario ha messo in ginocchio l’economia e adesso ne stiamo riscontrando gli effetti su vasta scala”.
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Sul fronte societario, ad occcupare la scena anche oggi sara’ il comparto dell’auto: i vertici di GM, Ford e Chrysler interverranno nuovamente in un’audizione al Congresso per cercare di convincere i governatori a concedere il prestito ponte (il cui valore e’ cresciuto a $34 miliardi dai precedenti $28) che permetterebbe alle aziende di proseguire le regolari operazioni.
Nel settore aerospaziale, alcune pressioni potrebbero interessare il colosso Boeing. Il Wall Street Journal riporta infatti che i nuovi modelli 787 Dreamliner potrebbero subire un ulteriore ritardo nelle consegne. Nel comparto retail, bene la societa’ di abbigliamento Guess, dopo aver riportato risultati trimestrali migliori del consensus.
Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna gennaio sono in calo di $0.97 a $42.70 al barile, dopo aver toccato un minimo di $42.39 nelle contrattazioni elettroniche. Sul valutario, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.2690. Arretra l’oro a $753.40 l’oncia (-$12.10). Scendono i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.5810%.
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