La seduta di borsa a New York si e’ chiusa con gli indici in territorio negativo. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.75% a 8268, l’S&P500 dell’1.14% a 882, il Nasdaq ha ceduto lo 0.54% a 1680. Le performance settimanali sono pari rispettivamente a -3.6%, -5%, -3.4%. Il ribasso si e’ materializzato nonostante la lunga serie di dati macro tutto sommato positivi, che hanno confermato il rallentamento della contrazione economica.
A spingere al ribasso il comparto azionario sembrano essere stati pertanto motivi di natura prettamente tecnica, come spiega David James, senior vice president at James Investment Research. “E’ giunto il momento di investire con maggiore cautela. A preoccupare e’ soprattutto la percentuale di societa’ che trattano al di sopra delle rispettive medie mobili a 50 giorni”. Questa infatti e’ vicina alla soglia del 90% per le aziende che compongono l’S&P500, ben 20 punti percentuali al di sopra dei livelli che generalmente indicano un ritracciamento del mercato azionario.
L’economia continua a rimanere debole, appesantita dalla continua perdita di posti di lavoro, ma dagli ultimi dati e’ emerso un allentamento della recessione. L’attivita’ manifatturiera nell’area di New York ha mostrato una ripresa rispetto al mese precedente, sorprendendo in positivo il mercato. In linea con le attese invece i prezzi al consumo del mese di aprile, mentre la produzione industriale e’ scesa per il sesto mese consecutivo, anche se in maniera meno marcata rispetto al consensus. Confortante l’aggiornamento sulla fiducia dei consumatori, con il dato diffuso dall’Universita’ del Michigan che in maggio e’ salito a 67.9 punti dai 65.1 precedenti e rispetto ai 67 attesi dal mercato.
A livello settoriale, il comparto assicurativo, partito bene in mattinata, non e’ riuscito a conservare i guadagni iniziali, terminando la seduta in rosso. Ad innescare il rally delle prime ore era stata la concessione dei fondi governativi a Hartford Financial, Lincoln National, Prudential, Allstate, Ameriprise e Principal Financial. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il totale degli aiuti pubblici destinati alle societa’ specializzate nel ramo vita ammonterebbe a $22 miliardi.
Nel settore automobilistico, a polarizzare l’attenzione e’ ancora una volta General Motors, che conta di tagliare i costi per le ore lavorative, con l’obiettivo di risparmiare un miliardo di dollari all’anno. In mattinata e’ arrivato inoltre l’annuncio della chiusura, entro il 2010, di 1100 concessionarie auto situate negli Stati Uniti, nel quadro del piano di ristrutturazione. Entro la fine dell’anno prossimo le concessionarie di GM rimarranno 3600, in netto calo dalle 5969 attuali. I titoli della casa di Detroit hanno archiviato la seduta con un ribasso del 5.22%.
Tra i titoli del Dow Jones, a registrare le migliori performance giornaliere sono stati Alcoa, che ha beneficiato dei commenti positivi della banca Goldman Sachs, Microsoft ed IBM. Le maggiori perdite intraday sono a carico di Merck, Pfizer, Intel e Chevron, oltre alla gia’ citata GM.
Sugli altri mercati, seduta negativa per il petrolio. I futures con consegna giugno hanno chiuso in ribasso di $2.28 (-3.9%), attestandosi a quota $56.34 al barile. Sul valutario in flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3483. In lieve progresso l’oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno guadagnato $2.90 a $931.30 l’oncia. Ritracciano infine, i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark a 10 anni che e’ salito al 3.1230% dal 3.1070% di giovedi’.