New York – Wall Street ha chiuso in lieve calo sempre per il timore che Repubblicani e Democratici non riescano a trovare un’intesa per scongiurare il ‘fiscal cliff’ (i 600 miliardi tra tagli e aumento di tasse che entrera’ in vigore il primo gennaio). Il Dow Jones ha perso lo 0,10% a quota 12.951 punti; il Nasdaq e lo S&P’500 hanno ceduto lo 0,17% rispettivamente a 2997 punti e 1.407 punti.
Gli investitori monitorano attentamente gli ultimi sviluppi, o meglio l’assenza di sviluppi. Situazione di stallo, i repubblicani della Camera hanno rifiutato la proposta del presidente Barack Obama volta a un aumento delle tasse, contro proponendo tagli alle spese per $1.400 miliardi e $800 miliardi di nuove entrate, che sarebbero possibili a loro avviso attraverso una limitazione degli sgravi fiscali e stabilendo un massimo per le deduzioni dei più ricchi. Ma la loro controproposta non include una maggiore tassazione per i più ricchi, e non fa incontro dunque a un’esigenza che Obama considera essenziale.
Sul mercato è circolata inoltre la voce che Moody’s abbia l’intenzione di declassare la Germania, l’Olanda e il Lussemburgo. Nessun commento è arrivato a questo proposito dall’agenzia di rating.
Dal fronte economico, non ci sono stati dati di rilievo. In ambito di notizie societarie, per le banche Usa e’ stato il migliore trimestre dallo scoppio della crisi.
Sugli altri mercati, in ambito valutario, l’euro +0,32% a $1,3095. Dollaro/yen -0,41% a JPY 81,89. Euro/yen -0,06% a JPY 107,26. Da segnalare il movimento laterale della moneta unica; per uno strappo al rialzo fondamentale il superamento della resistenza a quota $1,3300, in corrispondenza di supporti che viaggiano attorno a $1,2640.
In ambito di commodities, i futures sul petrolio calano -1,32% a quota $87,91, oro -1,48% a $1.695,70.
Sul fronte valutario e delle commodities, occhio ai vari supporti e resistenze dei principali rapporti di cambio, oro e petrolio. In particolare, il prossimo target per la moneta unica è in corrispondenza di $1,32. Quanto ai Treasuries, la situazione e’ in via di stabilizzazione. Il rendimento sul titolo a dieci anni e’ invariato all’1,61%. Negli ultimi 12 mesi ha perso 42 punti base.