Mercati

Wall Street chiude col segno più, dopo allentamento tensioni Russia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Wall Street ingrana la marcia e chiude sui massimi della seduta con il Dow Jones che porta in nero il bilancio settimanale. A innescare il rally sono state le notizie che la Russia avrebbe smesso le esercitazioni militari al confine con l’Ucraina e richiamato le truppe alla base.

Nel finale, il Dow Jones sale dell’1,13% a 16.554 punti, il Nasdaq cresce dello 0,83% a 4.371 punti e lo S&P 500 aumenta dell’1,17% a 1.932 punti. Il petrolio si avvia a chiudere con il segno positivo: i future a settembre aumentano dello 0,29% a 97,62 dollari il barile.

Nel frattempo, i titoli di Stato americani limano i rialzi con il rendimento del decennale di nuovo sopra quota 2,4% al 2,41% e quello del trentennale al 3,23%. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,3413 dollari mentre il biglietto verde cala a 102,02 yen.

Gli investitori restano cauti alla luce delle tensioni internazionali su piu’ fronti, in Russia, Ucraina e Israele. A livello macroeconomico non sono previsti dati capaci di muovere il mercato piu’ di quanto non lo siano i conflitti in corso: dopo la ripresa della produttivita’ nel secondo trimestre, si attendono le scorte di magazzino all’ingrosso per il mese di giugno.

Per la prima volta nel 2014, il rendimento del Treasury decennale e’ sceso sotto quota 2,4% portandosi ai minimi del giugno 2013. Secondo i trader di bond, il decennale americano rischia di scivolare a quota 2,25% se i timori geopolitici si intensificheranno.

Sul fronte macro, la produttivita’ dei lavoratori americani e’ aumentata al ritmo del 2,5% nel corso del secondo trimestre, nettamente oltre l’incremento dell’1,6% atteso dagli analisti. Secondo i dati del dipartimento del Lavoro, nel mese i costi per unita’ di lavoro sono inoltre cresciuti dello 0,6%, la meta’ delle attese. Il governo ha significativamente rivisto i dati relativi al primo trimestre, nel corso del quale la produttivita’ e’ calata del 4,5%, peggior flessione trimestrale dal 1981, mentre i costi per unita’ di lavoro sono cresciuti dell’11,8%.

I titoli in evidenza oggi: Medifast ha tagliato le previsioni per utile e ricavi dell’anno dopo i dati di fatturato del trimestre più deboli delle attese, spingendo le azioni a perdere più del 6% nel preborsa. Zinga perde il 10% nel preborsa dopo aver tagliato le previsioni sui risultati.
Goldman Sachs e Jp Morgan Chase: il senatore Usa Carl Levin si è incontrato con le due banche nelle ultime settimane. Levin sta mettendo insieme un’indagine di due anni che potrebbe rivelare abusi nei mercati di energia e metalli. Pfizer sta fronteggiando un’ondata di ricorsi legali, su possibili effetti collaterali del farmaco anti-colesterolo Lipitor.

Sul valutario, euro +0,22% a $1,3392.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,41% a $97,74, il prezzo dell’oro +0,25% a quota $1.315,806 l’oncia.