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Wall Street chiude col segno più, ottimismo su Grecia e dati macro

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ROMA (WSI) – Chiusura positiva per Wall Street dopo che la Federal Reserve, nel suo Beige Book, ha fornito un quadro relativamente roseo dell’economia Usa tra l’inizio di aprile e la fine di maggio. La crescita è stata tra il “modesto” e il “moderato” nei 12 distretti in cui opera. Nel finale il Dow Jones sale dello 0,36%, a quota 18.076 punti. L’S&P 500 aggiunge lo 0,21%a quota 2.114 punti mentre il Nasdaq segna lo 0,43%, a quota 5.099 punti.

I fari del mercato oggi sono stati puntati sul vertice a Bruxelles tra Grecia e creditori. Una sferzata di ottimismo, a questo proposito, è arrivata dal presidente francese Francois Hollande dice che un’accordo tra la Grecia e i creditori potrebbe essere una questione di “pochi giorni, o potrei dire persino poche ore”. Parlando da una conferenza dell’Ocse, Hollande ha spiegato che serve trovare un compromesso: “Chiedere troppo alla Grecia impedirebbe il ritorno alla crescita in Grecia ma chiedere nulla o non abbastanza potrebbe avere conseguenze per l’intera Eurozona”.

Gli investitori americani hanno inoltre posto l’attenzione alla conferenza stampa odierna di Mario Draghi, governatore della Banca centrale europea. Come da attese, l’Eurotower ha lasciato invariati i tassi di interesse ma ha alzato le stime sull’inflazione per quest’anno e ha confermato la crescita del Pil per il 2015 e il 2016 limando quella del 2017. Mentre Draghi ha spiegato che la politica monetaria della Bce sosterrà la crescita, gli investitori tornano a domandarsi quando la Federal Reserve inizierà ad alzare i tassi di interesse.

Nel frattempo, indicazioni sullo stato del mercato del lavoro Usa sono arrivate con la pubblicazione del dato sull’andamento del settore privato americano che, secondo le misurazioni dell’Adp, ha creato 201mila posti di lavoro a maggio. Il dato e’ leggermente inferiore alle attese (che erano pari a 215mila) ma superiore ai 169mila posti creati in aprile.

Nel frattempo, nel mese di aprile è stato registrato un forte calo del deficit commerciale americano. Il dato si e’ attestato a quota 40,88 miliardi, in netta riduzione rispetto ai -51,37 miliardi di marzo e anche sotto il consensus, pari a 44,1 miliardi.

Inoltre, l’attività nel settore servizi a maggio ha decelerato dopo un forte aprile ma resta in crescita: le componenti su produzione, nuovi ordini e occupazioni suggeriscono comunque un’espansione nel trimestre in corso, cosa positiva per l’economia visto che dipende in gran parte dal settore non manifatturiero. Nel dettaglio, l’indice Ism servizi si è attestato a 55,7 punti dai 57,8 di aprile. Le previsioni degli esperti erano per quota 57,1 punti.

Focus sui tassi sui Treasuries decennali, che oscillano attorno al record in due settimane testato nella sessione precedente, mentre il dollaro è reduce dalla peggiore performance in sei anni, dal 2009. Il petrolio ha chiuso in calo del 2,6% a 59,64 dollari al barile mentre l’euro vola sui massimi di un mese a 1,0519 franchi svizzeri e rompe al rialzo quota 1,12 dollari grazie alle parole di Mario Draghi, secondo cui la necessita’ di aumentare il programma di QE della Bce è improbabile.

Sempre sul valutario, l’euro guadagna sula sterlina lo 0,44% a 0,7299, mentre sul franco svizzero fa +0,60% a 1,0467. Il biglietto verde torna a salire sullo yen, +0,37% a JPY 124,54.

Tra gli altri mercati, i futuressul Brent fanno segnare un -1,66% a quota $64,40. L’oro -0,47% a $1.188,80 l’oncia, mentre l’argento fa -1,45% a $16,56.

I Treasury restano in lieve calo. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – in rialzo al 2,2838% dal 2,266% di ieri. Il titolo a tre mesi e’ fermo allo 0,0153%

(Lna-MT)