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Wall Street chiude debole, resiste Nasdaq

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NEW YORK (WSI) – Reduci da una settimana di forti rialzi, gli indici a Wall Street chiudono le contrattazioni all’insegna della cautela: Dow 0,13% a 17.623 punti, Nasdaq +0,06% a 5.035 punti mentre lo S&P 500 -0,20% a 2.071 punti.

Esaurito l’effetto Bce e Cina (l’Eurotower giovedì corso ha detto che a dicembre valuterà un ampiamento del piano di acquisto di bond mentre venerdì la banca centrale a Pechino ha tagliato i tassi per la sesta volta da novembre), gli investitori si preparano alla riunione della Federal Reserve e a una pioggia di trimestrali.

Da domani il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa si riunisce e mercoledi’, al termine del meeting, non e’ atteso l’annuncio di un rialzo dei tassi. Secondo la maggioranza degli investitori, la banca centrale americana lascera’ invariato il costo del denaro allo 0-0,25% aprendo pero’ alla possibilita’ di una stretta a dicembre.

Sono 150 le aziende parte dell’S&P 500 che questa settimana pubblicheranno i conti: tra esse ci sono Apple e Exxon Mobil. Oggi è toccato al produttore di stampanti Xerox che ha deluso. Cresce poi l’attesa per i conti di domani di Apple, il cui titolo oggi ha pesato sul Dow Jones a causa dei timori legati a un rallentamento delle vendite dell’iPhone.

Vola il titolo Pep Boys dopo che la catena americana di meccanici ha raggiunto un accordo per essere comprata da una controllata americana del produttore giapponese di pneumatici Bridgestone. La sussidiaria di Bridgestone Americas, Bridgestone Retail Operations, mette sul piatto 835 milioni di dollari o 15 dollari per azione, livello che non si vede da inizio 2012 quando Pep Boys ricevette un’offerta d’acquisto poi non andata in porto. Si tratta di un premio del 23% rispetto al prezzo di chiusura del titolo dello scorso 23 ottobre pari a 12,15 dollari.

Al quarto giorni di scambi, Ferrari ha subito la sua prima frenata. Il titolo del Cavallino Rampante, che nei primi tre giorni al Nyse aveva guadagnato l’8,4%, ha finito la seduta in calo di oltre il 2%. Nel reddito fisso, i Treasury hanno guadagnato quota sulla scia di attese per un nulla di fatto da parte della Fed. Il decennale ha aggiunto 6/32 con rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – al 2,058% dal 2,081% di venerdi’ scorso.

Sul fronte valutario, la moneta unica ha guadagnato lo 0,2% contro il dollaro. L’euro ha comprato 1,1043 dollari.

Il petrolio ha chiuso al Nymex sui minimi di due mesi sulla scia di preoccupazioni per una debole domanda e un eccesso di scorte globali. Il contratto a dicembre ha lasciato sul terreno l’1,4% a 43,98 dollari al barile, livello che non si vedeva dal 27 agosto scorso. Ieri Goldman Sachs ha spiegato che le scorte di distillati si trova a livelli storicamente alti sia in Europa sia in Usa e se lo spazio per conservare prodotti petroliferi viene meno, i prezzi sono destinati a scendere notevolmente per attrarre acquirenti.

(mt)