NEW YORK (WSI) – Dopo una seduta in altalena, Wall Street chiude debole dopo che il Beige Book ha confermato il passo modesto della crescita americana e la continua ripresa del settore manufatturiero. Nella mattinata i dati sul fronte dei servizi e dell’immobiliare hanno oscurato un recupero dell’occupazione, per la quale gli investitori guardano al rapporto di venerdì. A fine seduta il Dow Jones cede lo 0,15% a 15.890 punti, il Nasdaq perde lo 0,02% 4.038 punti e lo S&P 500 arretra dello 0,12% a 1.793 punti. Il petrolio a gennaio ha terminato in rialzo di 1,16 dollari, l’1,2%, a 97,20 dollari il barile, ai massimi da fine ottobre.
Nel frattempo, i titoli di Stato americani proseguono negativi con rendimenti in aumento al 2,84% per il benchmark decennale e 3,9% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro sale a 1,3589 dollari e il biglietto verde cala a 102,17 yen
La Borsa Usa si è lasciata alle spalle quattro sedute negative, complice una serie di dati macro positivi che fanno pensare a una svolta nella politica monetaria della Fed. Su questo fronte, oggi, l’Automatic Data Processing, ovvero l’agenzia che si occupa di preparare le buste paga, ha fatto sapere che a novembre sono stati creati piu’ posti di lavoro delle stime. Il mercato aspetta con impazienza di conoscere l’andamento del mercato del lavoro Usa, con il rapporto occupazione mensile che sarà pubblicato venerdì.
L’economia nel settore privato ha assunto 215 mila nuove persone in novembre: questo l’esito del sondaggio ADP. Sempre sul fronte macro, le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono aumentate in ottobre del 25,4% rispetto al mese precedente alla quota destagionalizzata di 444.000 unita’ dopo essere diminuiti del 6,6% il mese precedente. Si tratta del maggior incremento su base mensile in oltre trent’anni. Secondo i dati dell’associazione nazionale agenti immobiliari, le scorte sono scese all’equivalente di 4,9 mesi di vendite ai ritmi attuali dai 6,4 mesi di ottobre. Il prezzo mediano di una casa infine e’ calato nel mese del 5,3% a 245.800 dollari, il livello piu’ basso dal novembre 2012.
Deludente infine l’indice Ism servizi che è sceso in novembre a 53,9 punti da 55,4 in ottobre. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un modesto ribasso a quota 55 punti. Da segnalare che nel mese la componente che misura il livello di produzione del settore si e’ attestata a quota 55,5 punti da 59,7 il mese precedente.
Tra i trader c’è chi fa notare che è dallo scorso otto novembre – quando fu pubblicato l’ottimo rapporto governativo del lavoro di ottobre – che l’economia americana da’ segni di ripresa con buon andamenti di vari indici manifatturieri tra cui l’Ism, produzione, vendite di auto e permessi per le costruzioni. Eppure, almeno per il broker Dwight Johnston Economics, un “tapering” a dicembre “é una cosa improbabile anche se sembra il momento perfetto per la Fed di iniziare” a ridurre le misure di stimolo. Al termine della riunione del 17 e 18 dicembre, il governatore Ben Bernanke terrà la sua ultima conferenza successiva a un meeting del Fomc. “Sarà interessante sentire perché secondo lui la Fed deve ritardare il tapering” ha aggiunto il broker.
Intanto il presidente della Fed di San Francisco John Williams ha ricordato che il programma ultra accomodante consiste nell’acquisto di titoli di stato e altri strumenti finanziari legati ai mutui, resterà così com’è finché l’economia non mostrerà di essere saldamente in ripresa.
Ma fino a quando la banca centrale non raggiunge quel livello di fiducia nella crescita economica duratura e stabile, il piano di Quantitative Easing resterà così com’è.
A livello societario, la catena di abbigliamento J.C. Penney non riesce ad essere premiata (-2,57%) per il rialzo del 10% a novembre delle vendite nei negozi aperti da almeno un anno. Il titolo e’ reduce da un mese in cui ha guadagnato il 21% circa. Tonfo per OmniVision Technologies (-8,19%). Il gruppo attivo nel settore dei semiconduttori ha raddoppiato i profitti nel secondo trimestre fiscale ma le guidance sui ricavi per i tre mesi in corso hanno deluso gli analisti. Guadagna terreno invece Guidewire software (+6,65%): il fornitore di software per il comparto assicurativo ha registrato una perdita trimestrale piu’ contenuta delle stime e i ricavi hanno centrato le attese. Avanza anche per G-III Apparel Group (+10%): il marchio di abbigliamento e accessori per donna festeggia risultati trimestrali oltre il consensus e il rialzo delle stime sugli utili per azione per l’anno fiscale.
Sugli altri mercati, in ambito valutario, euro +0,01%, scambia a $1,3590. Dollaro/yen invariato con -0,01% a JPY 102,48; euro/franco svizzero -0,19% a CHF 1,2265, euro/yen -0,02% a JPY 139,27.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +1,18% a $97,17 al barile, quotazioni dell’oro -0,65% a $1.213,80 l’oncia.