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Wall Street chiude in negativo. Male i consumi di Natale

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Wall Street ha chiuso in calo per la terza seduta consecutiva spinta al ribasso dai dati deludenti delle vendite al dettaglio durante le festività natalizie. La Borsa americana termina gli scambi di oggi con il Dow Jones che perde lo 0,18%, il Nasdaq a meno 0,75% e S&P a -0,47%. A spingere in basso gli indici di New York la grande incertezza sull’accordo per evitare il fiscal cliff. E domani riapre l’Europa. Piazza Affari ripre dopo quattro giorni di stop per le festività natalizie.

A spingere in basso gli indici americani, l’andamento deludente dello shopping di Natale. Secondo un report di Mastercard, mai le vendite sono state così basse dal 2008.

L’attenzione degli operatori resta concentrata sul cosidetto fiscal cliff, ovvero l’insieme di tagli alla spesa pubblica che scatta insieme con la scadenza di riduzioni fiscali, programmato per attivarsi il prossimo primo gennaio.

A questo proposito il presidente Obama ha comunicato l’intenzione di voler rientrare prima del previsto rientrare a Washington per partecipare ai colloqui con i legislatori

Sul fronte macro, l’unico dato macro in calendario è l’indice Case Shiller. Dopo l’aumento dello 0,2% di settembre, a ottobre l’indice che misura l’andamento dei prezzi nelle 20 maggiori città statunitensi ha segnato una flessione dello 0,1% su base mensile. Su base annuale tuttavia la crescita è stata del 4,3%, il maggior incremento dal maggio 2010.

A livello di titoli, male il settore retail: Coach perde circa il 6%. Male Ralph Lauren (-3,34%) e Amazon (-3,86%).

Peter Cardillo, analista presso Rockwell Global Capital, ha detto che i dati a prezzi casa dovrebbe fornire una certa direzione, ma che la preoccupazione più grande per gli investitori è lo stato dei colloqui per evitare la cosiddetta scogliera fiscale.

“Preparatevi per la grande farsa politica di Washington in cui i legislatori si accuseranno a vicenda per poi trovare all’ultimo minuto un accordo”, ha detto Cardillo. “Penso che il mercato sia consapevole di questo, altrimenti le perdite sarebbero maggiori rispetto a quelle attuali”.

In ambito valutario, l’euro/dollaro -0,02 a 1,32; dollaro/yen -0,08 a 85,5.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio fermi a quota $90,97 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scendono dello 0,04% a $1660.