Economia

Wall Street chiude in rosso, si smorza rally Treasuries

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NEW YORK (WSI) – A Wall Street i principali indici di Borsa riaprono le contrattazioni dopo il weekend lungo con cali dell’ordine dello 0,3%-0,4%.

L’azionario è stato messo sotto pressione fin dalle prime battute: anche gli Stati Uniti temono uno scenario Grexit che sarebbe catastrofico, dopo la vittoria del no al referendum indetto dal premier greco Alexis Tsipras.

Il Dow Jones aha perso lo 0,26%, il Nasdaq lo -0,34% e lo S&P, -0,39%.

“L’incertezza per la Grecia e i risultati sono gli elementi che stanno davvero danneggiando i mercati, che odiano l’incertezza – ha commentato in un’intervista a Bloomberg Patrick Spencer, vice presidente dell’azionario presso Robert W. Baird & Co., a Londra – C’è troppo a rischio, in caso di uscita della Grecia dall’euro”.

Dal fronte economico, reso noto l’Ism servizi di giugno, che è salito dal minimo in più di un anno, salendo a 56 punti da 55,7 punti di maggio, valore che era stato il più debole dall’aprile del 2014. Gli economisti di Bloomberg avevano stimato un valore compreso tra 54,8 a 58.

La scorsa settimana, Wall Street ha riportato la perdita più forte in tre mesi, causa l’escalation della crisi in Grecia. Lo S&P 500 ha perso -1,2%, riducendo i guadagni del 2015 a +0,9%. L’indice ha sofferto la flessione più forte su base giornaliera dell’anno, lo scorso, lunedì 29 giugno, dopo che la Grecia ha chiuso le sue banche e ha imposto i controlli di capitale.

Da segnalare tuttavia che i futures sullo S&P 500 hanno ridotto i ribassi alla notizia delle dimissioni del ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.

Sul valutario euro è sotto pressione, ma ha ragguantato anche per un momento la soglia a $1,10 dopo l’annuncio delle. Alle 15.40 ora italiana, euro/dollaro -0,61% a $1,1046. Dollaro/yen +0,05% a JPY 122,85.

Tra le commodities, futures sul petrolio -4,76% a $54,22; Brent -2,67% a $58,71. Oro +0,15% a $1.165,30. Argento +0,21% a $15,60.

Forti acquisti, a inizio seduta e ancora prima dell’inizio delle contrattazioni, sui Treasuries Usa, che come i Bund tedeschi, in queste ore di massima avversione al rischio, sono stati oggetto di forti buy dagli investitori, con il risultato che i tassi con scadenza decennale sono scesi fino a -3,68% attestandosi al 2,29%, dopo essere scesi fino al 2,27% durante le contrattazioni overnight, dal 2,46% dello scorso giovedì. Al momento, la flessione si riduce a -1,58% al 2,301%.

“Aspettatevi che i tassi a 10 anni oscillino tra il 2,25% e il 2,50%, range mantenuto per tutta la saga della Grecia. Ma noi crediamo che i tassi potrebbero scendere anche sotto il 2,25% e scendere ulteriormente, fino al 3,10%, ha commentato in un’intervista a MarketWatch Chris Bury, responsabile della divisione di vendite e trading presso Jefferies. I tassi sui Treasuries a 2 anni sono scivolati oltre -5% allo 0,597% e quelli trentennali quasi -3% al 3,103%.

(Lna)