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Wall Street chiude male, news negative dall’Europa

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New York – Wall Street chiude in ribasso, in America non e’ piaciuta l’idea franco-tedesca di introdurre una nuova tassa sulle transazioni finanziarie. A spingere in ribasso la borsa di New York anche il fatto che Nicolas Sarkozy e Angela Merkel non sono riusciti a rassicurare gli investitori sulla tenuta dell’Eurozona. Il Dow Jones ha perso lo 0,67% a quota 11405,93; il Nasdaq ha ceduto l’1,24% a 2523,45 punti.

Il sentiment rimane negativo e si spiega sia con la performance delle borse europee, sia – come affermano gli analisti – al fatto che i mercati sono in generale esausti dopo la forte volatilità della scorsa settimana.

La decisione dell’agenzia di rating Fitch di confermare la tripla A sul debito americano, mantenendo un outlook stabile, frena comunque le vendite. Si sconta però ancora l’effetto Germania. “Il dato debole reso noto dalla Germania segue altri indicatori diffusi in Europa, che hanno messo in evidenza una crescita zero in Francia nel corso del secondo trimestre. Per questo, i numeri sollevano nuovi timori sulla solidità di quelle economie, che sono state considerate fino a questo momento forti” nel Vecchio Continente, ha commentato a MarketWatch Chris Williamson, responsabile economista presso Markit.

Eppure, a questi livelli il valore della borsa americana è estremamente vantaggioso: sull’S&P 500 il rapporto tra prezzo di borsa e stime degli utili per il 2012 è infatti ai minimi dal 1989.

Dal fronte economico, sono stati resi noti i dati relativi ai prezzi alle importazioni, all’avvio di nuovi cantieri e alla produzione industriale.

Quest’ultima si è rivelata decisamente migliore delle attese degli analisti, in quanto ha segnato a luglio un rialzo dello 0,9%, più del doppio rispetto alle attese. Decisamente pessimo, invece, il dato sui nuovi cantieri, che ha confermato tutta la debolezza dei settori immobiliare e delle costruzioni degli Stati Uniti.

Tra i titoli, occhio oggi a quelli del settore retail: Wal-Mart ha reso noto di aver assistito nel suo secondo trimestre fiscale a utili netti in rialzo del 5,7%, a $3,8 miliardi, o $1,09 per azione, contro i $3,6 miliardi, o 97 centesimi per azione, dello stesso periodo dello scorso anno.

Escludendo gli oneri straordinari, Wal-Mart avrebbe guadagnato $1,12 per azione: il risultato è stato dunque superiore alle previsioni degli analisti, che parlavano di un attivo per azione pari a $1,08. Il colosso ha alzato infine le stime sugli utili dell’intero anno a un range compreso tra $4,41 e $4,51 per azione, contro le precedenti previsioni di $4,35-$4,50 per azione. Il titolo guadagna più del 3%.

Guadagni solidi anche per il titolo Home Depot, i cui utili nel secondo trimestre sono saliti a 86 centesimi per azione, contro i 72 centesimi dello stesso periodo dell’anno precedente. Anche in questo caso il risultato è stato migliore delle previsioni.

In calendario anche il risultato di bilancio di Dell; gli analisti prevedono un utile per azione di 49 centesimi e un fatturato di $15,74 miliardi.

Sul fronte valutario l’ euro continua a perdere contro il dollaro a $1,4401. Il biglietto verde perde però nei confronti dello yen, a 76,79. In generale, il Dollar Index riporta una performance positiva, salendo a 74,01 punti.

In calo i futures sul petrolio, che scatenano vendite anche sui titoli energetici scambiati a New York. Al momento, il contratto scambiato sul Nymex cede l’1,14%, a $86,84 al barile. In rialzo invece le quotazioni dell’oro, che sul Comex salgono dell’1,69%, a $1.788 l’oncia.

Infine, sul fronte obbligazionario, i Treasury a 10 anni riducono i guadagni successivi alla pubblicazione del dato positivo relativo alla produzione industriale, e i rendimenti si attestano al 2,28%.