NEW YORK (WSI) -Chiusura mista per a Borsa Usa, complice il dato di settembre dell’Ism manifatturiero, sceso a settembre sui minimi del maggio 2013. E’ la dimostrazione di come i bassi prezzi energetici stanno pesando sul comparto manifatturiero.
Nel finale, il Dow Jones perde lo 0,08%, a quota 16.272 punti. L’S&P 500 guadagna lo 0,20%, a quota 1.923 punti. Il Nasdaq sale dello lo 0,15%, a quota 4.627 punti.
Gli investitori guardano agli ultimi dati macro deludenti provenienti da Cina ed Europa che hanno incrementato le possibilitĂ di nuove manovre di stimolo da parte delle banche centrali.
Le cattive notizie sull’attività manifatturiera della seconda economia al mondo, dove l’indice è sceso ai minimi dal 2009, e su quella in area euro, che ha visto un rallentamento dell’espansione a 52 da 52,3, fanno credere agli investitori che la Federal Reserve non avrà fretta di alzare i tassi per la prima volta dal 2006. In Europa solo la Francia ha fatto meglio delle stime. Poi la doccia fredda: Jeffrey M. Lacker, presidente della Federal Reserve di Richmond, dice che un rialzo dei tassi a ottobre e’ “possibile”.
I dati manifatturieri europei sono stati in gran parte deludenti con la sola Francia a fare meglio delle attese. Se a questo risultato si aggiunge il fatto che l’area è ufficialmente ripiombata in deflazione, si capisce come mai il mercato specula su un nuovo intervento massiccio della Bce, che sta iniettando 60 miliardi di euro al mese comprando titoli di stato. Il programma di Quantitative Easing potrebbe essere aumentato come portata e allungato come durata – al momento dovrebbe concludersi settembre dell’anno prossimo.
In attesa del dato sulla disoccupazione di settembre, che verrà reso noto venerdì prossimo, nuove indicazioni sullo stato del mercato del lavoro sono arrivate oggi dalle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti che, nell’ultima settimana, sono aumentate di 10mila unita’ a quota 277mila. Il dato reso noto dal dipartimento del Lavoro e’ lievemente peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo piu’ modesto a quota 271.000. La media mobile delle quattro settimane e’ scesa di 1000 unita’ a quota 270.750.
Sul valutario, euro in ripresa sul dollaro a 1,1193 (+0,14%). Rispetto al franco svizzero avanza +0,27% a 1,0908. Sulla sterlina cede lo 0,06% a 0,7383. Il tasso di cambio yen dollari scivola dello 0,22% a 119,62 dopo aver sfiorato quota 120 in mattinata.
Tra le materie prime si stabilizzano i prezzi dell’oro, in area 1.116 dollari l’oncia (+0,1%). I futures sul petrolio vedono piu’ che dimezzati i guadagni iniziali e al momento fanno registrare un progresso dello 0,69% a 45,40 dollari al barile. I contratti sul Brent lasciano invece sul campo lo 0,31% a 48,22 dollari al barile.
(DaC-MT)