WSI (WSI) – Chiusura in rialzo per la Borsa Usa dopo che la scorsa settimana Wall Street ha chiuso in calo sulla scia della decisione della Federal Reserve di non aumentare i tassi. Nel finale: Dow segna +0,77% a 16.510 punti, il Nasdaq fa +0,04% a 4.829 punti mentre lo S&P 500 segna un aumento dello 0,46% a 1.967 punti.
Gli investitori hanno focalizzano l’attenzione sugli interventi di alcuni esponenti della banca centrale previsti per questa settimana e in particolare sull’intervento del numero uno della Fed Janet Yellen giovedì, per capire i prossimi passi di politica monetaria.
Oggi intanto James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis ma non membro votante del Federal Open Market Committe, ha detto che giovedì scorso avrebbe votato contro la decisione della banca centrale Usa di lasciare i tassi invariati: “E’ tempo di alzarli.
Gli obiettivi dell’Fomc sono stati centrati”, ha dichiarato in un’intervista a Cnbc sostenendo che i governatori non dovrebbero reagire alle tensioni nei mercati finanziari. Secondo Bullard una stretta e’ possibile, magari anche a ottobre. A questo punto le parole di Bullard, noto per essere un ‘falco’, ridanno fiducia agli investitori: la settimana scorsa i mercati mondiali avevano reagito male alla decisione della Fed di lasciare il costo del denaro sui minimi storici a causa dei “recenti sviluppi economici e finanziari nel mondo”.
Quegli sviluppi avevano riacceso i timori per la tenuta della crescita globale. L’idea ora e’ che un rialzo dei tassi dimostrerebbe la convinzione dei governatori che l’economia Usa puo’ gestire una simile mossa.
Resta da vedere cosa diranno Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, e Janet Yellen, governatore della Fed, rispettivamente mercoledi’ e giovedi’.
Intanto frenano i titoli di stato Usa, specialmente quelli a breve scadenza: ci sono le aste previste da domani quando il dipartimento americano del Tesoro vendera’ titoli a due anni per un valore di 26 miliardi di dollari; a seguire mercoledi’ ci sara’ l’asta di titoli a cinque anni per 35 miliardi di dollari e giovedi’ quella di titoli a 7 anni per 29 miliardi. Sembre nella giornata di mercoledi’ e’ prevista l’asta di titoli a due anni con tasso variabile per 13 miliardi di dollari. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – salire al 2,1709% dal 2,125% di ieri. Il titolo a tre mesi viaggia con rendimenti allo 0,0051%.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio, al New York Mercantile Exchange, ha guadagnato il 4,48%, 2 dollari, a 46,68 dollari al barile. Soltando venerdi’ scorso aveva lasciato sul terreno il 4,7%, il peggiore calo giornaliero da quasi tre settimane, chiudendo una settimana pressoche’ invariata.
A sostenere le quotazioni e’ stato il rally della benzina, dovuto a un incendio nel fine settimana in un raffineria di Husky Energy. Inoltre Genscape, societa’ che fornisce dati sul settore petrolifero, stima una contrazione di quasi 810.000 barili delle scorte a Cushing, Oklahoma (il centro nevralgico del comparto americano dove avviene la consegna fisica dei future sul greggio), nella settimana al 15 settembre. Secondo il governo Usa, nei sette giorni terminati l’11 settembre scorso il calo e’ stato di quasi due milioni di barili (massimi del febbraio 2014
Sul valutario, l’euro estende il rally della settimana scorsa, avanzando +0,18% a $1,1318. Dollaro/yen -0,2% a JPY 119,80.
(MT)