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Wall Street contrastata: Fed resta alla finestra

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NEW YORK (WSI) –Wall Street chiude la seduta contrastata, in seguito alla decisione della Federal Reserve di lasciare i tassi d’interesse invariati e continuare con il suo programma di acquisto bond al ritmo di 85 miliardi di dollari al mese. In chiusura, il Dow Jones cede lo 0,13% a 15.500 punti, il Nasdaq avanza dello 0,26% a 3.626 punti e lo S&P 500 resta fermo a 1.686 punti. Nel frattempo, i titoli di Stato americani confermano l’andamento negativo con rendimenti in rialzo al 2,6% per il bond decennale e al 3,7% per il bond trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,3285 e il biglietto verde sale a 98,3 yen.

Il piano di allentamento monetario della Federal Reserve che prevede l’acquisto di Treasury e bond ipotecari al passo di 85 miliardi di dollari al mese resta invariato. E’ quanto emerso dal comunicato della banca centrale americana diffuso al termine della due giorni del Federal Open Market Commettee, il suo braccio di politica monetaria. Il testo recita che l’acquisto di bond resta “stabile”. Sul fronte macro, la Fed ha fatto sapere che l’economia americana e’ cresciuta “a un passo modesto” nel primo semestre dell’anno in corso. L’aggettivo “modesto” rappresenta un cambiamento rispetto alla parola “moderata” ampiamente usata in precedenza. Ma la Fed si aspetta un’accelerazione rispetto al ritmo visto in passato. Ancora una volta l’istituto guidato da Ben Bernanke ha segnalato come le condizioni del mercato del lavoro “hanno dato ulteriori segnali di miglioramento” negli ultimi mesi, anche se “il tasso di disoccupazione rimane elevato”. Quanto all’inflazione, il “persistere del livello sotto il target del 2% presenta dei rischi”.

Giornata ricca di dati macro: il Dipartimento del Commercio ha comunicato che in base alla sua prima stima il Pil Usa è cresciuto nel secondo trimestre dell’1,7% annualizzato. Gli economisti avevano atteso una crescita dell’1,1%. Il dato del primo trimestre è stato rivisto al ribasso, da +1,8% a +1,1%. Da notare è che il governo statunitense ha cambiato i criteri con cui misura la crescita economica, rivisitando la serie storica dal 1929. Sulla base della nuova metodologia, è stata rivisto la serie storica dal 1929. Per l’intero 2012, il Pil è passato da +2,2% a +2,8%. Dal floor gli operatori di borsa fanno notare che con il dato odierno e’ stata usata una nuova metodologia di calcolo delle componenti. “E’ troppo complicata da capire nell’immediato”, ha detto un trader al canale tv Cnbc, “lasciamo la cosa agli economisti”. Quel che si puo’ dire di gia’ e’ che i governi locali e statali hanno contribuito alla crescita dell’economia americana per la seconda volta soltanto dal 2009.

Dati superiori alle attese sono arrivati anche dal mercato del lavoro: Adp ha comunicato che a luglio sono stati creati nel settore privato statunitense 200.000 posti di lavoro. Gli economisti avevano atteso la creazione di 175.000 posti di lavoro. Il dato di giugno è stato rivisto al rialzo, da +188.000 a +198.000 posti di lavoro.

Sul fronte societario, Facebook continua la cavalcata iniziata dopo i conti migliori delle previsioni diffusi il 24 luglio e nel pre-mercato riacciuffa il prezzo di collocamento dell’Ipo del maggio 2012: 38 dollari per azione, una cifra subito persa di vista nei giorni dopo lo sbarco a Wall Street e mai piu’ raggiunta.

ALTRI MERCATI – Sul valutario Euro in calo contro il dollaro a 1,3224 dollari (1,3263 ieri dopo la chiusura di Wall Street). Biglietto verde in rafforzamento anche nei confronti dello yen a 98.29. Il rendimento del Treasury a 10 anni e’ vicino ai massimi di 23 mesi, al 2,682%. Questo l’andamento delle altre scadenze: titoli a 2 anni, rendimento in rialzo allo 0,336% titoli a 5 anni, rendimento in aumento all’1,461% titoli a 30 anni, rendimento in salita al 3,735%

Tra le commodities l’oro fa segnare un -0,14% a 1.323 dollari l’oncia. Il petrolio segna un aumento dello 0,27% a 103,36 dollari.