NEW YORK (WSI) – Continua il rialzo ininterrotto per Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,50% a 13.893,21 punti, il Nasdaq avanza dello 0,62% a 3.149,71 punti mentre lo S&P500 mette a segno un progresso dello 0,5% a 1.502,69 punti, sopra la quota psicologica di 1500. Gli indici americani sono ai massimi di 5 anni, cioe’ dal dicembre 2007. Inoltre a gennaio il Dow Jones e’ gia’ salito di oltre +6% e lo S&P500 del 5,4%; il Nasdaq e’ leggermente piu’ indietro per via del crollo di Apple. Sul fronte macro, calo di oltre il 7% per le vendite di case nuove in dicembre.
Fatti salienti: la chiusura dell’indice S&P500 sopra quota 1500, e inoltre il fatto che l’ultima volta che lo S&P 500 ha chiuso in guadagno per 8 sedute di seguito risale al novembre 2004 (con la nona chiusura che costitui’ la fine della corsa, quella volta). Inoltre il rialzo del Dow Industrials e’ per il mese di gennaio (mancano ancora 5 sessioni) il migliore gennaio in assoluto dal 1994; quell’anno fu seguito da un pesante crollo del DJIA di -10% a febbraio.
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Con la seduta di oggi ExxonMobil torna a essere la società che vale di più al mondo, superando il precedente record di Apple. Il gigante informatico ha perso dall’inizio dell’anno -17% facendo scendere la capitalizzazione di mercato a 413,7 miliardi di dollari, al di sotto dei 416,5 miliardi di dollari di Exxon Mobil. Il titolo ha registrato circa -40% dai massimi di settembre (top a quota $702); motivo: la concorrenza di Samsung e Android (Google), con qualita’ perfino migliore e prezzi accattivanti, si fa sempre piu’ agguerrita sia nel settore smartphone sia in quello delle tablet. Apple ha perso oltre $250 miliardi di capitalizzazione, un crollo senza precendenti alla borsa di New York per un singolo titolo, in pochi mesi.
Sempre nel settore hi-tech il colosso degli asset manager BlackRock ha lanciato un’offerta da 80 milioni di dollari per acquistare titoli Twitter dai dipendenti che non hanno avuto modo di esercitare le loro stock option dall’ultima raccolta fondi di Twitter nell’autunno 2011. Un’offerta, quella di BlackRock, che valuta Twitter più di 9 miliardi di dollari, il 10% in più rispetto al 2011. Lo riporta il Financial Times.
I risultati del colosso informatico Microsoft fondato da Bill Gates sono stati appena inferiori alle stime. I ricavi sono stati pari a 21,46 miliardi di dollari.
Sempre in ambito di singole notizie societarie, Procter & Gamble e Starbucks avanzano dopo i conti fiscali. L’azienda di prodotti al consumo maggiore al mondo ha rivisto al rialzo le previsioni sull’anno, dopo che l’attivo per azione ha battuto le previsioni.
“Ancora non siamo al livello di brindare con bottiglie di champagne, ma l’economia e’ in miglioramento e siamo lontani dai minimi visti l’anno scorso”, dice a Bloomberg Andreas Nigg, numero uno delle strategie per azionario e materie prime presso Vontobel Asset Management. Lo dimostrano gli utili societari, che sono leggermente migliori degli ultimi due trimestri.
Il 75% delle 143 societa’ quotate all’S&P 500 che hanno riportato i risultati fiscali hanno fatto meglio delle previsioni degli analisti interpellati da Bloomberg.
Occhio alla performance dell’indice S&P 500, che ieri ha superato la soglia psicologica dei 1.500 punti per la prima volta dal 2007, per poi chiudere al record in cinque anni.
Seduta negativa invece per il Nasdaq, che continua a dover fare i conti con il tonfo del titolo Apple, il peggiore in quattro anni. E ora si teme per le stesse sorti di Wall Street vista l’alta incidenza che le quotazioni hanno sulla performance dei mercati.
Basti pensare che lo S&P 500 è in rialzo +4,5% dall’inizio del 2013; ma se Apple non fosse scesa, adesso sarebbe in crescita di quasi +5,7%. Intanto si mette invece in luce JP Morgan, che ha aggiornato i massimi di 52 settimane toccando i $47,05 per azione.
Anche in Usa si guarda poi alle dichiarazioni della Bce, che ha reso noto che le banche che hanno attinto ai prestiti erogati attraverso le operazioni LTRO, ricevendo finanziamenti a tre anni, restituiranno i fondi per un ammontare superiore alle stime.
Di fatto, 278 istituti finanziari restituiranno 137,2 miliardi di euro il prossimo 30 gennaio, ben più degli 84 miliardi di euro attesi dagli analisti intervistati da Bloomberg.
Secondo Moody’s le banche europee hanno bisogno di aumentare i fondi di riserva per poter far fronte a eventuali perdite future nel settore dei prestiti a rischio insolvenza.
In ambito valutario, l’euro +0,70% a $1,3468, dollaro/yen +0,70% a JPY 90,96. Euro/yen +1,42% a JOY 122,52. Yen in calo sul dollaro ai minimi in due anni e mezzo, in rosso per l’undicesima settimana consecutiva.
I commodities, i futures sul petrolio +0,40% a $96,33 al barile, oro -0,63% a $1.659,30 l’oncia. Tassi sui Treasuries a 10 anni in crescita di piu’ di 6 punti base, all’1,917%.
La settimana allaa borsa di New York e’ stata caraterizzata da tre eventi significativi, scrive Giovanni Zibordi:
1) l’S&P 500 ha toccato quota 1.500;
2) una botta di dati macro che suggeriscono un economia USA che accelera;
3) la FED ha toccato per la prima volta i 3.000 miliardi di dollari di bilancio.
Il rialzo dei mercati mondiali si basa su questo fatto, la FED che ha pompato liquidità nel mercato finanzario al ritmo del 14% del PIL USA (cioè il suo bilancio era il 6% del PIL nel 2000 e oggi è arrivato a 3.000 miliardi di dollari (3 trilioni) che sono il 20% del PIL USA).