NEW YORK (WSI) – Nuova chiusura record per Wall Street con lo S&P 500 e Dow Jones che aggiornano i massimi storici. Sui mercati c’e’ ottimismo in vista della decisione della Federal Reserve sul proseguimento o meno della sua politica monetaria accomodante. In chiusura, il Dow Jones avanza dello 0,71% a 15.680 punti, il Nasdaq cresce dello 0,30% a 3.952 punti e lo S&P 500 avanza dello 0,56% a 1.772 punti.
Il petrolio ha chiuso in calo per la prima volta in quattro sedute: i future con consegna a dicembre hanno perso 48 centesimi, lo 0,5%, a 98,20 dollari il barile. I titoli di Stato americani hanno chiuso poco mossi con rendimenti al 2,51% per il benchmark decennale e al 3,62% per il bond trentennale. Sui mercati valutari, l’euro cala a 1,3743 dollari mentre il biglietto verde guadagna terreno a 98,17 yen.
I dati che continuano a essere diffusi dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti confermano le prospettive degli analisti: la Fed, riunitasi oggi, non staccherĂ la spina al programma di QE.
Niente lancio del tapering insomma. Le condizioni di salute dell’economia americana non sono tali da avallare anche solo il ritiro delle misure che hanno assicurato la massiccia iniezione di liquidità ai mercati. Non ora. La Fed dovrebbe iniziare a ridurre la quantità di titoli che acquista per garantire la maxi iniezione di liquidità a partire dal prossimo anno.
Reso noto l’indice della fiducia dei consumatori stilato dal Conference Board, che è crollato a ottobre al minimo in sei mesi, attestandosi a quota 71,2 punti dagli 80,2 di settembre (dato rivisto al rialzo dai 79,7 inizialmente resi noti). Il consensus era per un calo limitato a 73,1.
“La fiducia dei consumatori ha sofferto un deterioramente considerevole a causa dello shutdown del governo federale e la crisi per innalzare il tetto sul debito, fattori che hanno pesato sulle aspettative dei consumatori”.
Altri dati resi noti oggi: le scorte di magazzino delle aziende in crescita +0,3% ad agosto, pressocché in linea con le stime; nel mese di settembre le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno segnato un calo dello 0,1%, a fronte di attese pari a +0,1%. Il calo, rispetto ad agosto (quando erano balzate dello 0,2%), e’ legato soprattutto alle performance deludenti delle vendite automobilistiche (-2,2%) e dei grandi magazzini (-0,9%).
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi alla produzione è calato dello 0,1% mensile a fronte di un aumento dello 0,2% atteso dal mercato. Su base annua, l’indice ha segnato un aumento dello 0,3%, il livello più basso dall’ottobre del 2009.
Salgono intanto per il quindicesimo mese consecutivo i prezzi delle case. Nel mese di agosto, secondo quanto risulta dall’indice S&P/Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle case unifamiliari nelle 20 principali negli Usa, è aumentato ad agosto, su base annua, del 12,8% a fronte del +12,4% messo in conto dal consensus. Si è trattato del più forte aumento dall’inizio del 2006. Gli economisti avevano atteso un aumento del 12,4%.
Apple sotto i riflettori: hanno deluso gli utili riportati nella serata di ieri. Per il terzo trimestre consecutivo, il colosso non ha assistito, di fatto, ad alcuna crescita degli utili. I profitti si sono attestati a $7,5 miliardi nel quarto trimestre fiscale, su un fatturato $37,5 miliardi, in calo rispetto agli $8,2 miliardi di utili dello stesso periodo dello scorso anno, su un fatturato di $36 miliardi. Inoltre, la leadership mondiale nel mercato degli smartphone è ormai di Samsung. Sempre nel settore tecnologico, Yahoo sale grazie alla promozione a “outperform” di Bernstein, secondo cui il titolo fara’ meglio dei competitori del settore. Nel settore farmaceutico, Pfizer avanza grazie al rialzo dell’outlook. Seagate invece cede lo 0,9% all’indomani di conti con cui la societa’ di sistemi per l’immagazzinamento dati non ha saputo centrare le stime degli analisti.