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Wall Street debole, bene Morgan Stanley e General Electric dopo i conti

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NEW YORK (WSI) – Wall Street rimane debole, sulla scia dei bilanci comunicati prima dell’avvio della sessione e nella tarda serata di ieri e dopo la comunicazione dell’indice della fiducia dei consumatori stilato dall’Università di Michigan, che a gennaio è sceso, registrando una performance peggiore delle attese.

Passate le 17 ora italiana, il Dow Jones è piatto con una variazione sottile di -0,01% a 13.595,06 punti, mentre il Nasdaq -0,37% a 3.124,30 punti. S&P 500 cala -0,16% a 1.478,59 punti. Lungo week end per gli indici azionari Usa, visto che Wall Street sarà chiusa lunedì 21 gennaio per festività.

Lo S&P 500 viaggia al di sotto di appena -5,4% rispetto al record assoluto di 1.565,15 punti testato nell’ottobre del 2007, mentre il Dow Jones è inferiore del 4% circa rispetto al massimo pari a 14.164,53. Nel pieno della stagione degli utili societari, il 70% circa delle 56 società scambiate sullo S&P 500 che hanno reso noti i propri utili ha battuto le attese.

Detto questo, gli analisti prevedono per il quarto trimestre del 2012 – periodo al quale si riferiscono i bilanci che sono comunicati in questi giorni – una crescita dei profitti +2,5%, la seconda più bassa dal 2009 su base trimestrale.

Al momento General Electric +3% dopo aver battuto le attese in fatto di utili e fatturato. La trimestrale e’ stata ben accolta dal mercato, avendo essa evidenziato una crescita a doppia cifra dei profitti per cinque categorie industriali su sette.

Da parte sua, Morgan Stanley fa segnare un progresso del 7,8%, dopo aver battuto le stime degli analisti. Gli utili netti del colosso bancario si sono attestati nel quarto trimestre del 2012 a $507 milioni, o 25 centesimi per azione, rispetto a una perdita di $250 milioni, o 15 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Esclusi gli oneri straordinari legati ai debiti, l’attivo per azione è stato di 45 centesimi per azione, ben oltre i 27 centesimi per azione attesi dal consensus.

Sempre riguardo alle notizie societarie, male Intel con -6%. Nella conferenza successiva alla pubblicazione dei conti, il gruppo ha sottolineato che il fatturato derivante dal business di pc potrebbe scendere ancora nell’attuale trimestre. Il tutto, dopo che il produttore di semiconduttori ha registrato un calo dei ricavi del 3% negli ultimi tre mesi del 2012, dopo il -5% del periodo precedente.

Tra altri titoli balzo di Research In Motion fino a +6% dopo che l’analista Peter Misek di Jefferies Group, ha alzato il rating da “hold” a “buy”, fissando il target price a 12 mesi a $19,50.

Bene anche il titolo Netflix, +2,9% dopo che Tony Wible, analista di Janney Montgomery ha rivisto al rialzo il giudizio da “neutral” a “buy”, con un target sul prezzo a 12 mesi pari a $129.

In ambito valutario, l’euro -0,49% a $1,3309; dollaro/yen -0,03% a JPY 89,83. Euro/yen -0,51% a JPY 119,54. Occhio ai rapporti di cambio sullo yen, che sembrano presentare le migliori opportunità, in questo momento.

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio -0,12% a $95,38 al barile, oro -0,07% a $1.689,60. Quanto ai Treasuries, i rendimenti sono in flessione all’1,853%.