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Wall Street estende ribassi, giù energetici ed utilities

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NEW YORK (WSI) – Wall Street in calo dopo la tornata di dati macroeconomici.
Occhi puntati sulla Fed e sulla riunione del direttivo prevista per la prossima settimana.

Il Dow Jones perde lo 0,36% a 16.987,83 punti, il Nasdaq cede lo 0,53% a 4.567,60 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,60% a 1.985,6 punti.

Intanto il petrolio continua a viaggiare sui minimi, sebbene il greggio sia in leggero rialzo a 93 dollari. Exxon e Chevron pesano sul Dow Jones con i loro ribassi e i settori delle utilities e dell’energia sono entrambi in calo dell’1% sull’S%P.

Il titolo eBay balza del 4% a New York grazie a voci di mercato secondo cui Google sarebbe intenzionata ad acquistare una quota o addirittura l’intera società. Intorno alle 17,20 italiane eBay sale del 3,50% a 52,45 dollari con volumi consistenti. Sulle opzioni i volumi scambiati sono 2,4 volte la media. Google cede lo 0,54% a 587,97 dollari.

Gli Stati Uniti hanno inoltre annunciato una serie di nuove sanzioni contro la Russia, che includono la più grande banca del paese, molte aziende della difesa e della tecnologia statali e cinque società russe energetiche.

Le vendite al dettaglio sono salite dello 0,6% contro il +0,3% (dato rivisto) di luglio. il dato si è rivelato in linea con le attese. Le vendite al dettaglio, escluso il settore auto, sono cresciute dello 0,4%.

Un dato solido, avevano detto gli economisti alla vigilia dell’uscita di questo dato “chiave”, darebbe una spinta all’azionario in vista della prossima importante riunione del direttivo della Fed, prevista per la prossima settimana. Gli investitori si interrogano infatti sul “timing” di un prossimo rialzo dei tassi d’interesse.

Separatamente, il dipartimento del Lavoro ha annunciato il calo maggiore in nove mesi per i prezzi delle importazioni Usa. I prezzi sono scesi dello 0,9%, in linea con le attese. I prezzi erano scesi dello 0,3% a luglio.

Americani piu’ ottimisti sull’andamento dell’economia a meta’ settembre, anzi ottimisti come non lo erano da luglio 2013. Secondo quanto riportato dall’Universita’ del Michigan, il dato sulla fiducia dei consumatori e’ salito a 84,6 punti, dagli 82,5 di fine agosto. Il dato e’ migliore delle stime degli analisti, che attendevano un dato a 83,8 punti. Il sottoindice che misura la fiducia sulle condizioni correnti dell’economia si e’ attestato a 98,5 punti e quello che misura la fiducia sulle condizioni future e’ passato a 75,6 punti. Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative a un anno sono scese al 3%, mentre quelle a cinque anni sono passate al 2,8%.

A luglio le scorte di magazzino delle aziende americane sono cresciute in linea con le previsioni, ma probabilmente non abbastanza per allontanare il timore che possano essere un peso sulla crescita del terzo trimestre. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Commercio americano, le scorte sono salite dello 0,4%, in linea con le previsioni degli analisti. In giugno il dato era cresciuto dello 0,4%. Le vendite sono salite dello 0,8%, dopo l’aumento dello 0,6% del mese precedente. Il rapporto scorte/vendite – che misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte – e’ si e’ attestato a 1,29, invariato da giugno.

Sul valutario, Euro in lieve rialzo sul dollaro: +0,09% a quota 1,2937.

I futures sul petrolio (WTI Ny) sono in lieve rialzo dello 0,02% 1,20% a quota 92,86 dollari al barile. Il Brent è invece di nuovo in calo, e segna -0,18% a 97,92 dollari al barile. Ieri il greggio ha toccato il minimo di 17 mesi sotto quota 98 dollari sulla scia dell’aumento delle scorte.

L’oro è in calo dello 0,04% a quota 1238,50 dollari l’oncia, vicino al minimo di sette mesi e mezzo sulla scia del dollaro forte.