NEW YORK (WSI) – Chiusura in rally per Wall Street sulla scia delle esportazioni cinesi ad agosto (dato diffuso ieri) e al Pil del secondo trimestre in Giappone: entrambi i dati sono superiori alle attese e spinta dal rally di Apple (+1,6%) in vista della presentazione domani di due nuovi modelli iPhone. Sullo sfondo, da registrare in queste ultime ore gli spiragli di accordo sulla Siria dopo che gli Usa hanno annunciato di voler esaminare attentamente la proposta russa sulle armi chimiche.
A fine sedura il Dow Jones sale dello 0,94% a 15.063 punti, il Nasdaq aggiunge l’1,26% a 3.706 punti e lo S&P 500 in crescita, per la quinta seduta di fila, dell’1,02% a 1.672 punti. Il petrolio ha chiuso la seduta in rosso: i future con scadenza ad ottobre hanno perso lo 0,9% a 109,52 dollari al barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani si confermano in rialzo con rendimenti in calo al 2,89% per il benchmark decennale e al 3,83% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,3267 dollari e il biglietto verde cresce a 99,58 yen.
Intanto resta il focus sull’eventuale riduzione del ritmo con cui la Federal Reserve acquista Treasury e bond. Una decisione verra’ presa dalla banca centrale nel meeting dei prossimi 17-18 settembre. Il rapporto sull’occupazione Usa pubblicato lo scorso venerdì allontana in parte i timori su un tapering della Fed già nel prossimo meeting del 17-18 settembre.
Nel mese di agosto i nuovi posti di lavoro degli Stati Uniti sono cresciuti di 169.000 unità , e i numeri di luglio sono stati rivisti fortemente al ribasso. E’ vero che il tasso di disoccupazione è sceso al 7,3%; ma, a un’attenta valutazione, ci si rende conto che la flessione conta poco: il tasso di partecipazione alla forza lavoro ha testato infatti il minimo dal 1978, al 63,2%.
Inoltre, in un’intervista rilasciata alla Cnbc, il direttore dell’Fmi Christine Lagarde ha detto che la Fed, nel valutare le sue prossime mosse di politica monetaria, non può ignorare le condizioni in cui versano i mercati emergenti. La Siria rimane osservata speciale, nel giorno in cui il Congresso degli Stati Uniti tornerà a riunirsi dopo la pausa estiva. Il presidente americano Barack Obama apparirà in diverse interviste televisive, nel corso di questa settimana, per avallare la sua intenzione di attaccare il paese. Obama fa però fronte a diverse pressioni internazionali, con i leader di tutto il mondo che gli chiedono di aspettare almeno la pubblicazione del rapporto delle Nazioni Unite, in calendario verso la fine settimana.
“Se l’attacco sarà approvato, le tensioni geopolitiche aumenteranno e i mercati finanziari saranno quasi sicuramente instabili”, ha commentato Stephen King, responsabile economista presso Hsbc.
Intanto i mercati del credito attendono la più grande offerta di bond societari mai presentata, sulla scia di alcune indiscrezioni secondo cui Verizon lancerà una emissione di un valore di $20-$30 miliardi per finanziare l’acquisto di Verizon Wireless da Vodafone, che non detiene ancora.
A livello societario, buy su Apple (+1,5%) che consolida la sua posizione sopra 500 dollari alla vigilia della presentazione dei nuovi modelli di iPhone. Il possibile lancio di due iPhone, uno low cost e l’altro di alta gamma, e una probabile partnership con China Mobile fanno correre il titolo sul Nasdaq: in apertura ha superato nuovamente la soglia dei 500 dollari per azione. Non accadeva da fine agosto, quando le azioni avevano accelerato sulla scia dell’investimento nel gruppo del miliardario Carl Icahn. Prima di allora il titolo della mela morsicata non viaggiava sopra tale soglia psicologica da gennaio.
Molex corre (+31,84% a 38,64 dollari): il produttore di attrezzature elettroniche specializzato in fibre ottiche verra’ comprato da Koch Industries per 38,50 dollari ad azione per un valore complessivo di 7,2 miliardi di dollari. Il titolo aveva chiuso la seduta di venerdi’ a 29,34 dollari. L’imminente atterraggio di Delta Air Lines (+5,3%) sull’S&P 500 fa correre il titolo della compagnia aerea che, entrando a fare parte dell’indice benchmark di Wall Street a partire da domani dopo la chiusura dei mercati, prende il posto di BMC Software.
L’acquisizione da 4,7 miliardi di dollari dell’americana Smithfield Foods (+0,9%) da parte della cinese Shuanghui International ha ricevuto il via libera delle autorita’ statunitensi. Si concretizza dunque la piu’ grande acquisizione realizzata da un gruppo cinese su una societa’ americana. Ora manca il voto, previsto per il 24 settembre, degli azionisti di Smithfield, il principale produttore di carne di maiale degli Stati Uniti. Biogen (+1,15%) ha siglato una collaborazione da sei anni con Isis Pharmaceuticals (+10,35%) con l’obiettivo di sviluppare un trattamento per disordini neurologici.
Nella partita per il controllo di Dell, l’investitore attivista Carl Icahn alza bandiera bianca. In una lettera dai toni come di consueto accesi, il miliardario ha spiegato agli azionisti del produttore di computer che non intende essere protagonista di nuovi sforzi volti a bloccare l’acquisizione da 24,8 miliardi di dollari del fondatore e amministratore delegato Michael Dell insieme al fondo Silver Lake. “Sarebbe impossibile vincere la battaglia”, ha scritto Icahn nella missiva che arriva in vista di giovedi’, quando gli azionisti Dell avranno finalmente la possibilita’ di votare sul buyout proposto dal fondatore del gruppo. L’appuntamento e’ slittato due volte, complice l’opposizione di Icahn che di fatto ha obbligato lo stesso Dell ad alzare la posta.
Facendo riferimento a tale slittamento, Icahn ha paragonato la societa’ a un dittatore: “molte delle dittature che funzionano hanno semplicemente bisogno di posticipare il voto per vincere”. Nella missiva Icahn suggerisce agli investitori di seguirlo su Twitter, dove dara’ indicazioni e rendera’ conto di azioni “spregiudicate” da parte dei consigli di amministrazione delle aziende che segue. Il titolo Dell segna un +0,04% a 13,845 dollari, piu’ dei 13,75 dollari per azione offerti dall’a.d., a cui deve essere aggiunto uno speciale dividendo da 13 centesimi.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,11% a $1,3193; dollaro/yen +0,38% a JPY 99,48; euro/franco svizzero -0,02% a CHF 1,2357. Euro/yen +0,50% a JPY 131,26.
Sui mercati delle commodities, i futures petrolio -0,52% a 109,95 dollari al barile;
quotazioni oro +0,99% a $1.386,20.