Mercati

Wall Street euforica, nuovo massimo storico per S&P

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Dopo un inizio d’anno sottotono, torna l’euforia a Wall Street con lo S&P 500, che aggiorna i massimi storici dopo che la Federal Reserve nel suo Beige Book ha confermato che l’economia americana si sta espandendo ad un passo moderato con una ripresa più marcata in alcuni distretti. A fine seduta, il Dow Jones avanza dello 0,66% a 16.482 punti, il Nasdaq sale dello 0,76% a 4.215 punti e lo S&P 500 che guadagna lo 0,58% a 1.848,38 punti.

Il petrolio ha chiuso la seduta ai massimi in quasi due settimane: i future a febbraio hanno aggiunto 1,58 dollari, l’1,7%, a 94,17 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani continuano in calo con rendimenti in aumento al 2,88% per il benchmark decennale e al 3,8% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro cala a 1,3602 dollari e il biglietto verde guadagna terreno sullo yen a 104,57.

Fanno anche da traino le indicazioni arrivate dal fronte industriale e manifatturiero americano (bene il dato sui prezzi alla produzione e l’indice Empire State redatto dalla Federal Reserve) e quelle dal versante finanziario, con la trimestrale migliore delle previsioni di Bank of America. Attesa per il Beige Book, il rapporto sull’economia americana che la Banca centrale pubblica oggi alle 20 italiane.

“C’era qualche preoccupazione per l’economia, ma guardando i dati del quarto trimestre pubblicati finora, non sembra esserci alcun problema,” ha detto a Bloomberg Jerry Braakman, Chief Investment Officer di First American Trust. “Si tratta di una vera e propria ripresa ciclica su basa ampia.”

Sul fronte macro, buone notizie sono arrivate dall’indice Empire State che è salito in gennaio a 12,51 punti da 2,22 in dicembre, ai massimi dal 2012. Il dato reso noto dalla Federal Reserve è nettamente migliore delle attese degli analisti che si attendevano un incremento più limitato a 4 punti. Nel mese, la componente che misura i nuovi ordini è balzata a +10,98 punti da -1,69 a dicembre mentre la componente che misura l’occupazione e’ salita da zero a 12,20 punti.

In linea con le attese, invece, i prezzi alla produzione nel mese di dicembre che sono saliti dello 0,4%, dopo aver registrato cali per tutto l’autunno. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro, precisando che a guidare i rialzi è stato l’aumento dei prezzi energetici. Si tratta del primo rialzo dopo due mesi di cali e dell’aumento piu’ consistente da giugno. Tuttavia, i prezzi per l’intero 2013 sono saliti solo dell’1,2%, l’aumento annuo piu’ contenuto dal 2008.

In giornata sono i riflettori del mercato anche i conti di Bank of America (2,74%), che ha comunicato di aver chiuso il quarto trimestre con un utile netto di 3,4 miliardi, pari a 0,29 dollari per azione diluita su ricavi per 21,7 miliardi. Il dato è nettamente in crescita rispetto ai 367 milioni (3 cent per azione) di un anno prima grazie al forte calo degli accantonamenti a fronte di crediti dubbi. Il quarto trimestre 2012 infatti era stato zavorrato da oneri per 5 miliardi circa legati a mutui. Le attese elaborate da Thomson Reuters convergevano su un eps di 0,26 dollari.

Buon aumento anche per Apple (+1,71%), dopo che il presidente di China Mobile ha detto che l’accordo con il colosso di Cupertino non sarà limitato solo agli smartphone. In ribasso invece General Motors (-1%), che ha reintrodotto per la prima volta da maggio 2008 il pagamento di dividendi e ha previsto per il 2014 una performance finanziaria “in modesto miglioramento”.

Sugli altri mercati, l’euro è scambiato a quota 1,3625 sul dollaro in flessione dello 0,39%. La moneta unica vale inoltre 142,11 yen (-0,28%) e 1,2356 franchi svizzeri (+0,11%).

In ambito di commodities, quotazioni del petrolio sostanzialmente stabili. I futures sul petrolio sono poco variati (+0,08%) a 92,67 dollari per il barile Wti. Oro in calo sui mercati asiatici a 1.237,50 dollari l’oncia, segnando un calo dello 0,63%.