Si prospetta un avvio di seduta a tutto a gas per Wall Street, mentre sembra ormai scontato il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca per il su secondo mandato presidenziale.
Volano i futures
Nella mattina italiana, i futures sul Dow Jones Industrial Average guadagnano 809 punti, pari a circa l’1,9%. I forte crescita anche quelli sullo sull’S&P 500 (+ l’1,8%) e quelli sul Nasdaq 100 (+1,8%). Le azioni di Trump Media & Technology Group, una società di social media strettamente legata al candidato, sono salite del 40% nelle contrattazioni notturne sulla piattaforma di brokeraggio Robinhood.
Intanto, il dollaro si rafforza nei confronti della maggior parte delle altre valute del G-10 e dell’Asia: il cambio euro/dollaro e’ a 1,073, contro gli 1,0877 della chiusura di ieri, il cross dollaro/yen è a 153,74, contro i 152,26 del closing precedente.
Bitcoin tocca nuovo record
La vittoria di Trump mette le ali anche al mercato delle valute digitali, ed in particolare al Bitcoin: la regina delle criptovalute che ha superato la soglia dei 75 mila dollari (nuovo record storico a 75.120, per poi ripiegare) spinta dalla prospettiva di un allentamento normativo in caso di vittoria del candidato repubblicano. Come fanno notare da eToro, L’intero settore celebra la vittoria di Trump indipendentemente dal colore politico di supporto: da Ripple in progresso di circa il 5% fino a Dogecoin, salito di circa il 20%, sospinto dal supporto esplicito di Elon Musk alla corsa di Donald Trump. Il mondo dei cryptoasset sembra accogliere positivamente la possibile vittoria repubblicana:
L’ex presidente, infatti, ha dimostrato un’apertura verso gli asset digitali durante la sua campagna, sostenuto dall’influenza crescente del settore, che ha investito ingenti risorse nel finanziamento di agende politiche favorevoli. Trump ha promesso di trasformare gli Stati Uniti nella capitale globale delle criptovalute, creare una riserva strategica di Bitcoin e nominare regolatori favorevoli al mondo digitale.
Reddito fisso
Il rendimento del Tesoro a 10 anni è salito a circa il 4,43% sulle speculazioni che i tagli alle tasse e gli altri piani di spesa proposti da Trump aumenteranno il deficit fiscale, mentre eventuali tariffe potrebbero riaccendere l’inflazione.
Cosa dicono gli analisti
Con le elezioni statunitensi appena concluse e il mondo in attesa dei risultati. C’è, tuttavia, un aspetto fondamentale da considerare, spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro.
“Per il mercato, l’identità dell’inquilino della Casa Bianca non è di per sé rilevante: la politica fornisce uno sfondo alla finanza, generando volatilità. Questa volatilità, però, tende a ridursi nel momento in cui i risultati elettorali diventano certi. In definitiva, i mercati non temono chi sarà al potere, ma cercano certezza e stabilità; è l’incertezza a preoccupare gli investitori, non il nome del vincitore”
Oggi l’euforia dei mercati potrebbe proseguire – mette in chiaro Debach – sostenuta da un clima di maggiore stabilità. Tuttavia – conclude l’esperto – è necessario prestare attenzione: domani la Fed potrebbe raffreddare questo entusiasmo.
“Sebbene un taglio dei tassi resti possibile, la banca centrale potrebbe mantenere un approccio più prudente sul futuro percorso della politica monetaria. Con il settore tecnologico, principale pilastro di Wall Street, che aveva scommesso su una vittoria democratica, la pressione dei rendimenti decennali in aumento e una Fed meno espansiva rispetto alle attese del mercato, questa situazione potrebbe rappresentare la prima doccia fredda per i mercati”.