NEW YORK (WSI) – Chiusura pesante per la Borsa Usa, che archivia la settimana peggiore da agosto. Nel finale il Dow Jones lascia sul terreno 200 punti sotto il peso soprattutto dei cali di Nike e Home Depot. Durante la settimana le perdite sono state del 3,5%. Nella seduta odierna invece il calo e’ stato dell’1,16% a 17.245 punti. Male anche lo S&P 500 in calo dell’1,12% a 2.023 punti mentre il Nasdaq segna un rosso dll’1,54% a 4.928 punti.
A deprimere l’andamento odierno del mercato, le continue pressione sul petrolio. Per la terza seduta di fila, la quarta in settimana, il petrolio ha chiuso in calo. Al Nymex, il contratto a dicembre ha lasciato sul terreno il 2,42%, 1,01 dollari, a 40,74 dollari al barile. Rispetto a venerdi’ scorso, la flessione e’ dell’8%. La materia prima continua a soffrire per un eccesso di scorte in Usa e nel mondo a fronte di prospettive deboli per l’economia globale.
Intanto, il quadro macroeconomico degli Stati Uniti si conferma debole e la speranza è che alla fine la Fed di Janet Yellen cambi idea e non alzi i tassi a dicembre. Nel mese di ottobre, le vendite al dettaglio Usa sono di fatto cresciute di appena +0,1%, zavorrate dalle minori spese alle stazioni di rifornimento della benzina e ai minori consumi di generi alimentari e di auto. Escluso il settore auto ed energia, le vendite sono aumentate dello 0,3%. Rivisti al ribasso però i numeri di settembre, con le vendite al dettaglio che sono rimaste praticamente invariate.
Dal punto di vista prettamente tecnico, sul Dow Jones gli analisti tecnici non vedono probabile una rottura al rialzo ma piuttosto andamento laterale per un po’. Martin Armstrong scrive sul suo blog che una chiusura sotto 17.785 oggi manderebbe un segnale chiaro circa il fatto che il paniere delle blue chip non è pronto per salire oltre le resistenze. È più facile che vada a testare ancora il supporto al ribasso in area 16.500.
Diversi colossi retail hanno lanciato allarmi, nel corso di questa settimana, come nel caso di Macy’s e Nordstrom. I dati appena diffusi sulle vendite al dettaglio sono stati inferiori alle attese, in quanto gli economisti avevano previsto un aumento +0,3% a ottobre, contro il +0,1% di settembre. Esclusa la componente delle auto, il rialzo atteso era dello 0,4%. Dati così negativi non si vedevano dall’ultima recessione.
Tuttavia la fiducia dei consumatori calcolata in modo preliminare per novembre dall’Universita’ del Michigan e’ salita per il secondo mese di fila. Intanto il mercato continua ad aspettarsi un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre, per quanto le probabilita’ (misurate dai future sui Fed Funds) siano scese oggi al 66% dal 70% di ieri. Oggi Loretta Mester, governatore della Federal Reserve di Cleveland, ha detto che l’economia americana puo’ gestire un rialzo dei tassi di interesse.
Sempre all’interno del settore delle vendite al dettaglio, si mette in evidenza il balzo di JC Penney, dopo che la società ha annunciato all’inizio della settimana che le vendite su base comparata sono salite +6,4%, contro il +5,7% stimato. Attesa per la pubblicazione degli utili.
Non ha dato inoltre nessuna indicazione sulla ripresa dell’inflazione l’indice dei prezzi alla produzione di ottobre, previsto in crescita +0,1%, e sceso invece a ottobre dello 0,4%. Componente core anch’essa in ribasso -0,1%.