New York – Brutta giornata per Wall Street, che riapre le contrattazioni della settimana all’indomani della pausa per il Labour Day. Lo stress che investe le borse europee e in particolare Piazza Affari ricorda ai mercati americani la sempre più fragile situazione in cui versa il Vecchio Continente. Si continua a parlare nei corridoi di Wall Street delle forti perdite sofferte dal Ftse Mib e in particolare dei bancari, anche se Piazza Affari recupera dai minimi.
James Hughes, analista senior dei mercati presso Alpari U.K. afferma che l’America, come il resto del mondo, continuerà a guardare ai problemi europei, preoccupata “dell’opposizione di molti governi agli eurobond, l’unica soluzione che potrebbe salvare l’euro”. Timori per i sell off sui finanziari europei, in particolare italiani. L’effetto domino è pagato dai titoli bancari Usa, con Bank of America che cede più del 5%, JPM -4,91%, Morgan Stanley -4,26%, Cititgroup -4%. Tra i tecnologici, male Google -2,28%, Yahoo -2,80%, Intel -2,13%, Texas Instruments (-1,83%) e Advanced Micro Devices -3,40%.
Alle 17,14 ora italiana, lo S&P scende così del 2,34%, a 1.146,47, mentre il Dow Jones scivola del 2,41%, a 10.969,77; il Nasdaq arretra del 2,14% a 2.427,21. Occhio alla performamce dei rendimenti dei Treasury a dieci anni che sono arrivati a toccare il minimo record, attestandosi all’1,90% e che al momento scendono di 3 punti base all’1,95%. Gli investitori cercano rifugio nei titoli di stato americani, che vengono considerati anche meno rischiosi del Bund. Terza seduta consecutiva di ribassi anche per i rendimenti dei Treasury a trent’anni.
Dal fronte economico è stato diffuso il dato relativo all’Ism servizi che, pur confermandosi migliore delle attese, non ha potuto risollevare più di tanto gli indici, in quanto il suo livello rimane ben al di sotto del massimo di quest’anno.
Wall Street continua a scontare anche il drammatico rapporto sull’occupazione di agosto, che ha messo in evidenza una creazione dei posti di lavoro pari a zero. Intanto si guarda anche all’annuncio shock arrivato dalla Svizzera, che ha dato un vero e proprio scossone nei mercati valutari.
L’euro si rafforza sul franco mettendo a segno un balzo dell’8,3% a CHF1,2020, ma torna a perdere contro il dollaro a $1,3998 (-0,68%), dopo aver superato quota $1,42. La moneta unica scende contro lo yen (-0,31%), a JPY 108,1840. Anche il dollaro registra un forte balzo nei confronti del franco svizzero, pari all’8,7%. Contro lo yen, il biglietto verde guadagna lo 0,7%, a 77,47.
I futures sul petrolio sono in calo del 2,20% a $84,55 il barile. In rialzo invece le quotazioni dell’oro, che guadagnano l’1,04%, a $1.896,40 l’oncia.