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WALL STREET: GLI INDICI USA PARTONO IN SORDINA

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Avvio di seduta piatto per i mercati americani all’indomani del rally che ha portato gli indici a nuovi massimi di quattro anni e mezzo. Il Dow Jones e’ in rialzo dello 0.05% a 10877, l’S&P500 avanza dello 0.04% a 1264, il Nasdaq segna +0.13% a 2256.

Dopo il recupero di martedi’, maturato nelle ultime ore di contrattazione, in seguito al rilascio delle minute sull’incontro della Fed svoltosi ad inizio mese, i mercati potrebbero registrare movimenti contenuti, soprattutto in vista della pausa di domani, per la ricorrenza del Thanksgiving Day. Anche per oggi sono attesi volumi di scambi relativamente bassi.

Dai dettagli dell’incontro della Banca Centrale Usa dello scorso primo novembre, sono emersi dei segnali che potrebbero portare la Fed ad uno stop del ciclo rialzista sui tassi d’interesse iniziato nel giugno 2004. D’ora in poi le mosse sul costo del denaro saranno sensibilmente legate agli aggiornamenti economici che saranno rilasciati quotidianamente.

A tal proposito, si sono rivelati contrastati i dati comunicati in mattinata. Buone notizie sono giunte dall’aggiornamento sulla fiducia dei consumatori. Il dato rivisto di novembre e’ salito a quota 81.6 dai precedenti 79.9, attestandosi ad un livello superiore a quello pronosticato dagli economisti (81 punti).

Male, invece, gli sviluppi nel mercato del lavoro. Nella settimana conclusasi lo scorso 19 novembre, le nuove richieste per sussidi di disoccupazione sono cresciute di 30 mila unita’ a quota 335 mila. Il consensus del mercato era per un leggero aumento a 312 mila.

Per quanto riguarda il comparto energetico, dopo essere schizzato ad un soffio dai $59 al barile nella giornata di ieri, in mattinata il petrolio sta cedendo terreno. Al momento, il contratto futures con scadenza gennaio arretra di 40 centesimi a quota $58.44.

Per la cronaca societaria, sotto I riflettori Research In Motion. La societa’ di infrastrutture network, meglio nota per la produzione del Blackberry, e’ in calo di oltre il 5%, dopo aver tagliato le stime sul numero totale di utenti.

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Sugli altri mercati sono invariati i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.43%. Dopo aver recentemente “flirtato” con il livello chiave dei $500, l’oro cede $3.40 a $489.50 all’oncia e l’euro viene scambiato a quota 1.18 contro il dollaro.