A meta’ seduta gli indici azionari americani sono in territorio positivo, favoriti dagli indicatori macroeconomici. Il Dow Jones guadagna lo 0.12% a 10186, l’S&P 500 lo 0.16% a 1106 e il Nasdaq lo 0.46% a 1861.
A infondere il buonumore tra gli operatori e’ stato soprattutto l’indice della fiducia dei consumatori redatto dall’Universita’ del Michigan. Nel mese di agosto il dato, seppur in flessione rispetto alla lettura di luglio, si e’ attestato a 95.9 e ha superato sia le previsioni degli analisti che la cifra fornita nella versione preliminare, rispettivamente pari a 94.5 e 94.
Sempre dal fronte macroeconomico, prima dell’apertura delle borse e’ stato diffuso il dato sulla crescita dell’economia americana . Nel secondo trimestre 2004 il Prodotto Interno Lordo Usa e’ cresciuto del 2.8%, meno del 3% evidenziato dalla prima lettura. L’indicatore ha di poco superato il pronostico del mercato che si aspettava un +2.7%. In linea con le attese il deflattore, che fornisce una misura sull’andamento dei prezzi, in aumento del 3.2%.
Nessun riferimento alle prossime mosse della Federal Reserve in tema di politica monetaria e’ affiorato dalle parole di Alan Greenspan. Il presidente della banca centrale, intervenuto nel corso di simposio che si sta tenendo a Kansas City sulle problematiche demografiche, si e’ limitato a commentare il processo di invecchiamento della popolazione.
Passando ai volumi di scambio, la seduta si presenta particolarmente piatta: 400 milioni di azioni scambiate a Nyse e 500 milioni al Nasdaq. L’attenzione degli operatori si sta spostando verso l’apertura della convention dei repubblicani, che si terra’ a New York la prossima settimana.
Poche le notizie societarie di rilievo. Tra le blue chip del Dow Jones i migliori guadagni li registrano Alcoa, Intel e Pfizer. Guidano la classifica dei peggiori invece Walt Disney, General Motors e Wal-Mart. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro si sta rafforzando sull’euro. Al momento il cambio tra le due valute e ‘ di $1.2027. In forte ribasso, schiacciato dalla forza del biglietto verde, l’oro. Il metallo prezioso perde $5.20 a $401.90 all’oncia.
Il petrolio, dopo essersi spinto a $43.40, e’ in ribasso. Il future con scadenza ottobre perde $0.33 a $42.77.
In rialzo i titoli di Stato. Il rendimento del Treasury a 10 anni si attesta al 4.20%.