Ancora una seduta positiva per le borse americane. L’indice Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0.50%, sopra la soglia psicologica dei 9800 punti (non accadeva dal 5 maggio 2002) a quota 9.812.98. Il Nasdaq e’ salito dello 0.50%, a quota 1.943,20, e sembra voler puntare a quota 2000. L’indice S&P500 ha terminato in rialzo dello 0.40% a 1.049,48.
Il motivo principale della continua crescita di Wall Street delle ultime sedute risiede nelle buone notizie che arrivano dal fronte degli utili, oramai entrati nel pieno della stagione. Entro venerdi’ prossimo avranno pubblicato i risultati trimestrali gia’ un quinto delle società dello Standard&Poor’s 500.
Gli analisti prevedono che nel terzo trimestre i profitti delle socideta’ americane cresceranno del 16.2%, il miglior livello dal secondo trimestre del 2000, quando scoppio’ la bolla dei titoli Internet.
Il mercato, piattissimo per l’intera seduta, con variazione tra +0.2% e -0.2%, e’ all’improvviso andato su, a un’ora e mezzo dalla chiusura, di 30 punti (Dow Jones) e di 6 punti (Nasdaq) dopo che e’ circolata al Nyse l’ennesima trita e ritrita voce sulla cattura di Saddam Hussein. Ma ovviamente ogni pretesto e’ buono per far si’ che le sedute positive continuino a susseguirsi.
A far marciare spedita la piazza statunitense hanno pensato le buone trimestrali diffuse da diverse big del listino, tra cui le banche d’affari Merrill Lynch e Bank of America e la farmaceutica Johnoson&Johnson, in attesa di sapere, mercoledi’, se il Beige Book della Federal Reserve confermerà la crescita che sembra dell’economia americana.
Sul suono della campanella di fine scambi, positivo l’ andamento di State Street – avanzata del 5,7% dopo aver dichiarato un progresso negli utili pari all’11% nel terzo trimestre – e quello di Bank of America, cresciuta dello 0,9% sulla scia di utili trimestrali in salita del 31%.
Di rilievo anche la seduta di Johnson & Johnson (+2,2%), la quale ha trascinato pure la rivale Pfizer (+0,6%) dopo aver dichiarato un aumento degli utili del 20% nel terzo trimestre; mentre male è andata la compagnia aerea Delta Airlines (-6,5%), che non ha beneficiato di un rallentamento delle perdite nel terzo scorcio dell’esercizio fiscale.
Segno meno, ancora, per First Data, che ha perso il 6,6% in seguito all’annuncio di ricavi trimestrali inferiori alle attese; e per Merrill Lynch, calata inaspettatamente dell’1,3% dopo avere reso nota una trimestrale ottima, caratterizzata da utili in progresso del 50%.
Caduta, infine, per Emc (-7,6%), la quale ha scontato l’ acquisto di Documentum per 1,7 miliardi di dollari in azioni al fine di incrementare le vendite di software per la gestione di documenti e file audio-video.