New York – Wall Street chiude assolutamente piatta, nonostante la pubblicazione del Pil americano che, nel terzo trimestre, ha riportato una performance migliore delle stime, salendo +2%, rispetto a +1,9% atteso. “Ci aspettavamo buone notizie, e queste sono notizie migliori”, ha commentato subito dopo il dato Art Hogan, strategist presso Lazard Capital Markets.
Alla chiusura, il Dow Jones termina a 13,107.21 (+3.53) +0.03%; lo S&P 500 chiude a 1,411.93 (-1.03) -0.07%, mentre il Nasdaq finisce a 2,987.95 (+1.83)
+0.06%. L’indice della volatilità VIX scende, e fa -1,71% a 17,81 punti.
Certo, l’indicatore mette in evidenza alcuni punti dolenti, tra cui gli investimenti delle imprese che, a parte il settore immobiliare, segnano il calo più forte dalla fine del 2009. Tuttavia il miglioramento della congiuntura americana c’è, visto che il +2% del periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre è successivo a +1,3% del secondo trimestre.
Del Pil si parlerà nei prossimi giorni roventi della campagna presidenziale negli Stati Uniti, prima del 6 novembre, data dell’Election Day. L’attuale presidente in carica, Barack Obama, userà il dato per affermare che l’economia Usa sta andando nella giusta direzione, mentre lo sfidante repubblicano Mitt Romney potrebbe sottolineare che la crescita non è abbastanza. Deludente l’altro dato reso noto in giornata, ovvero l’indice della fiducia dei consumatori di ottobre, stilato dall’Università del Michigan.
Wall Street non guarda però soltanto alle notizie in arrivo dal fronte macro: anzi, nelle ultime sessioni è particolarmente concentrata sugli utili societari. Il sentiment non è certo sostenuto dagli ultimi bilanci, che vedono protagonisti i risultati di Apple e Amazon.
Apple -0,68% ha riportato utili deludenti, con un numero di iPad venduti inferiore alle attese, mentre il fatturato ha sorpreso gli analisti. Il colosso di Cupertino ha messo a segno 8,2 miliardi di dollari di utili netti, o 8,67 dollari per azione, leggermente sotto gli 8,81 dollari attesi, su un fatturato di 35,97 miliardi di dollari, superando di poco le stime che erano di 35,82 miliardi.
Per Amazon e’ stata la prima perdita netta trimestrale dal 2003. Il titolo però reagisce con +2,58%. Secondo gli analisti, infatti, la società potrebbe riuscire a battere l’outlook che ha formulato riguardo ai propri risultati di fine anno. L’analista di Needham, Kerry Rice, ha in particolare affermato che le “basse stime sul fatturato del quarto trimestre del 2012 presentano un’opportunità di rialzo”. Inoltre, “prevediamo che nell’ultimo trimestre Amazon beneficerà del trend positivo dell’e-commerce, visto che durante la stagione di shopping festivo, più consumatori si rivolgeranno al canale online”.
In generale, circa il 59% delle aziende quotate sull’S&P 500 ha riportato risultati inferiori alle stime sul fronte del fatturato, mentre il 71% ha battuto le stime sugli utili.
Tra gli titoli da monitorare nella sessione odierna Expedia, con rally +13% dopo che la seconda agenzia di viaggi online per valore di mercato ha comunicato utili migliori delle attese. Il rating di Expedia è stato alzato a buy da Lazard Capital. Bene anche Comcast, che ha visto i profitti più che raddoppiare. Quotazioni +2%.
“Gli investitori sono estremamente preoccupati circa il rallentamento dell’economia mondiale”, avverte però in una intervista a Bloomberg Kasem Prunratanamala, responsabile della divisione di ricerca di CIMB Securities in una intervista telefonica da Bangkok, in Thailandia. “I profitti trimestrali delle principali società sono un po’ deludenti in generale. L’economia e i consumi sono deboli e continueranno a rendere difficile la vita per le imprese”.
Nel dettaglio l’euro fa -0,05% a $1,2927 sul biglietto verde; dollaro/yen -0,87% a JPY 79,58, euro/yen -0,91% a JPY 102,90.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,24% a quota $85,84 al barile, mentre le quotazioni dell’oro salgono +0,22% a $1.717,70. Quanto ai Treasuries, i rendimenti del titolo decennale cedono all’1,763%.