NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude la seduta in forte rialzo dopo che i mercati Usa sono rimasti chiusi ieri, in occasione del lungo week end del Labor Day. Nel finale, il Dow Jones segna un rialzo del 2,43% (+391 punti) a 16.493 punti; il Nasdaq +2,73% a 4.812 punti, mentre lo S&P +2,49% a 1.969 punti.
Si segnalano i rialzi superiori a +2% per Apple, Netflix e Facebook. In generale, acquisti sui titoli tecnologici.
Sono giorni cruciali per la borsa Usa e i mercati di tutto il mondo. L’attenzione è sulla Fed, che secondo diversi analisti alzerà i tassi, al termine della riunione del Fomc del 16 e 17 settembre.
Delusione lo scorso venerdì per il report occupazionale di agosto, che ha messo in evidenza una creazione di nuovi posti di lavoro inferiore alle attese, ma un tasso di disoccupazione al minimo dall’aprile del 2008.
La probabilità che la Fed alzi i tassi per la prima volta dal 2006 è salita nella giornata di ieri al 32%.
Forti sono state le oscillazioni dell’indice S&P 500, che ha segnato in media un rialzo o un ribasso -2% per più di due settimane fino allo scorso venerdì, mentre prima del 20 agosto la media delle oscillazioni giornaliere era stata dello 0,6% circa. Nel frattempo il VIX, noto anche come indice della paura, si è attestato sopra quota 25 per undici sessioni consecutive, un livello che, prima di agosto, aveva testato soltanto in cinque giorni dal 2011.
Tra altri titoli in rialzo anche Berkshire Hathaway e Bank of America, che salgono di almeno +2%, così come anche Tesla Motors. Tra i fattori rialzisti, anche la chiusura positiva della borsa di Shanghai, nonostante i dati tutto fuorché confortanti relativi alla bilancia commerciale.
I Treasury continuano a essere venduti con il venire meno dell’avversione al rischio. Oltre al rally dell’azionario, a pesare sui titoli di stato americani sono le aste previste in settimana e l’ondata di emissioni di obbligazioni aziendali. Oggi c’è stata l’asta di T-Bond da 24 miliardi di dollari di titoli a tre anni, con una domanda 3,23 volte superiore all’offerta. Domani e’ prevista quella di titoli a 10 anni per 21 miliardi di dollari. Giovedi’ ci sara’ poi quella di titoli a 30 anni per 13 miliardi di dollari. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – salire al 2,1917% dal 2,128% di venerdi’. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,033%
La notizia relativa al calo delle esportazioni cinesi alimenta nuovi smobilizzi soprattutto sul greggio scambiato sul Nymex, con i futures del petrolio che hanno chiuso in lieve calo a New York, recuperando gran parte delle perdite subite in giornata. Il contratto a ottobre a ceduto 11 centesimi, lo 0,26%, a 45,94 dollari al barile. Nel durante era arrivato a cedere fino al 2% sulla scia di rinnovate preoccupazioni per un rallentamento dell’economia della Cina. La nazione asiatica e’ la seconda consumatrice al mondo di greggio. Oro +0,01% a $1.121,50. Argento +0,90% a $14,68.
Sul valutario, l’euro +0,08% a 1,1179 dollari. Dollaro yen +0,58% a quota 119,97. Euro/franco svizzero +0,44% a CHF 1,0941. Euro/sterlina -0,63% a GBP 0,7266. Euro/yen +0,66% a JPY 134,11.