NEW YORK (WSI) – Prevale il segno più a Wall Street dopo il record delle ultime sedute, quando il Dow ha superato quota 15.000 e il paniere allargato S&P 500 i 1.600. In una seduta priva di conti fiscali e dati macro, il focus degli operatori di Borsa e’ concentrato sugli aspetti tecnici. Resta indietro solo il Dow che a fine seduta segna un lieve calo (-0,03% a 14,969). Segno più per Nasdaq a +0,42% a 3.393 punti e lo S&P 500 che avanza dello 0,19% a 1.618 punti.
La domanda che si fanno nelle sale operative e’: riusciranno i titoli azionari Usa a estendere l’incredibile seria positiva che ha consentito ai listini principali di raggiungere nuovi record assoluti alla fine della settimana scorsa? Anche il Cac di Parigi e il Dax di Francoforte hanno toccato nuovi massimi nei giorni scorsi.
Ormai sono gia’ otto su dieci le societa’ quotate sull’S&P che hanno riportato i conti fiscali, nella maggior parte dei casi risultati migliori delle previsioni sul versante degli utili. Per Goldman Sachs, l’indice americano no potrà andare molto lontano dai livelli attuali. La banca d’affari si aspetta un passo indietro a 1.575 punti nei prossimi sei mese per poi finire l’anno a quota 1.625 punti.
Chris Weston, chief market strategist di IG, consiglia di non scommmettere contro l’azionario in questo momento. “Sembra che l’azionario abbia ritrovato fiducia, e il fatto che cosi’ tanti operatori siano scettici, rende ancora piu’ ottimisti sul prossimo futuro a breve”, ha scritto l’analista una email ai suoi clienti, precisando che “da un punto di vista tecnico in questo momento shortare e’ rischioso e non redditizio”.
Lo S & P 500 ha segnato un aumento del 2 per cento la scorsa settimana, grazie al miglioramento superiore alle attese del mercato del lavoro e al taglio dei tassi di interesse europei da parte della Bce. Dai minimi di marzo 2009, l’indice ha registrato un aumento del 139%. Nuovo record anche per il Dow Jones che, ha superato la soglia dei 16 mila punti (+1,8% durante la scorsa settimana).
Allo stesso tempo, l’indice di volatilità Vix sale dello 0,7% a 12,94% dopo aver segnato una flessione del 5,6% la scorsa ottava. Nonostante i record, Birinyi Associates che aveva previsto un target per lo S & P 500 di 1.600, ora scommettere per un ulteriore guadagno del 18% fino a 1.900 punti.
A livello di società, per la prima volta nella storia della società Google ha superato a Wall Street la soglia degli 850 dollari per azione, arrivando a chiudere a 861 dolari (+1,87%). Nel 2013 Google ha già guadagnato più del 20% ed è salito più del 40% negli ultimi dodici mesi. Una buona notizia in vista di Google I/O, la conferenza degli sviluppatori in calendario la settimana prossima al Moscone Center di San Francisco.
In ambito valutario, l’euro -0,05% a $1,3105; dollaro/yen +0,26% a JPY 99,30; euro/franco svizzero +0,10% a CHF 1,2273.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,35% a $95,28 al barile, dopo essere balzati in scia agli attacchi di Israele in Siria. Oro +0,56% a $1.472,40 l’oncia.
I prezzi del petrolio scambiati sul WTI sono avanzati fino a quasi +1% a causa dell’acuirsi delle tensioni geopolitiche scatenate dal raid israeliano in Siria. Le quotazioni hanno poi ritracciato per ragioni tecniche, virando in territorio negativo sotto quota $96 al barile. Quanto ai Treasuries, il rendimento sui decennali e’ poco variato all’1,74%.