New York – La Federal Reserve ha comunicato che espandera’ il suo portafoglio a lungo termine con l’acquisto sul mercato aperto di $40 miliardi al mese di obbligazioni legate ai mutui immobiliari, nel tentativo di stimolare la crescita Usa e ridurre la disoccupazione.
Arriva il nuovo piano di allentamento monetario, il famoso QE3 (quantitative easing n.3) e il mercato accoglie la notizia positivamente.
In chiusura l’indice S&P500 e’ in rialzo +23,43 punti (+1,63%) a 1.459,99 punti, il Dow Jones +206,51 punti (+1,55%) a 13.539,86 punti, il Nasdaq +41,52 punti (+1,33%) a 3.155,83 punti.
L’oro sale +2% circa a $1769,50. Il rendimento del Treasury a 10 anni passa a 1,76% dal precedente 1,71%. Infatti il nuovo QE3 non riguarda l’acquisto di Treasury, che appaiono penallizati dalla mossa Fed, che si concentra sui bond MBS (mortgage-backed securities). L’euro ha superato quota 1,3000, in rialzo di +0,77%.
Seduta all’insegna dell’incertezza per l’azionario americano, che e’ in attesa di conoscere la decisione di politica monetaria della Federal Reserve. Verrà introdotto un nuovo programma di acquisti di bond? Quasi tutti gli analisti sono d’accordo nel dire che prima o poi arrivera’ quest’anno, ma potrebbe anche non essere oggi quel giorno.
Euro oltre $1,30. Petrolio e altre materie prime in forte rialzo.
La maggior parte degli esperti intervistati da Bloomberg e Reuters scommettevano sull’introduzione di un nuovo round di Quantitative Easing, un QE3, per stimolare la ripresa economica statunitense. La Fed conferma inoltre la volontà di mantenere i tassi di interesse prossimi allo zero, probabilmente sino al 2015.
Sul fronte macro le richieste di sussidio di disoccupazione sono aumentate piu’ del previsto, di 15 mila unita’ a quota 382 mila, con la media a quattro settimane che e’ salita ai massimi da luglio. I prezzi alla produzione, intanto, hanno registrato un incremento mensile superiore alle stime.
L’economia Usa attraversa una fase difficile da ormai troppo tempo e Ben Bernanke era chiamato ad agire. Questo il motivo che ha portato le autorita’ di politica monetaria ad intervenire con nuova ‘droga’ per i mercati. Il tasso di crescita del Pil è ancora inferiore al +2%, mentre la disoccupazione e’ sopra l’8% da ormai 43 mesi.
Nel discorso il 31 agosto a Jackson Hole, il chairman Fed aveva detto che l’istituto centrale era profondamente preoccupato dal periodo di stagnazione del mercato del lavoro e dall’elevato livello di disoccupazione nel sistema economico, problema che potrebbe durare ancora a lungo senza contromisure.
Intanto, in calo le principali Borse europee su timori Grecia. Male anche Milano, nonostante gli esiti dell’asta.
Importanti in giornata anche i dati macro. Le richieste per un sussidio di disoccupazione in Usa sono cresciute di 13 mila unita’ a quota 382 mila nell’ultima settimana, oltre le stime per 369 mila unita’.
Prezzi alla produzione in rialzo +1,7% in agosto, oltre le attese per un rialzo di +1,2%.
In calo i più grandi produttori di chip, Intel e AMD, dopo che gli analisti di Citigroup hanno rivisto il giudizio su entrambe da “buy” a “neutral”.
In ambito valutario, l’euro sul dollaro a $1,2988. La moneta unica verso il franco svizzero a CHF 1,2150, mentre contro lo yen scende a JPY 100,64.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio su a quota $98,31 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.769,50 l’oncia. Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,722%.