NEW YORK (WSI) – Wall Street prosegue in territorio positivo, beneficiando delle buone notizie provenienti dal fronte aziendale e sulla speranza che la Fed non dreni la liquidità presente sui mercati. Passate le 16 ora italiana, il Dow Jones sale +0,26%, a 15.549,80 punti, il Nasdaq fa +0,80% a 3.960,35, lo S&P 500 +0,17% a 1.755 punti. Protagonista soprattutto il rally dei titoli tecnologici.
Gli indici azionari Usa salgono per la terza settimana consecutiva, sulla scia delle speculazioni secondo cui la Federal Reserve aspetterĂ fino al marzo del 2014 prima di staccare la spina al suo programma di politica monetaria espansiva, che avviene attraverso acquisti di Treasuries e di titoli legati ai mutui per un valore di $85 miliardi al mese.
Detto questo “dovremmo attenderci delle prese di profitto, visto che la corsa è stata piuttosto forte nell’ultimo periodo – ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Philippe Gijsels, responsabile strategist presso BNP Paribas – In un arco temporale più lungo, bisognerebbe guardare ai dati economici e ai numeri societari. Ma chiaramente, ciò che sta pilotando i mercati in questo momento è la politica accomodante della Fed, così come l’elemento che li aveva innervositi era la paura del tapering, che ora è stato (molto probabilmente) rimandato agli inizi del 2014. Tale fattore sosterrà ancora l’azionario”.
Nel corso di questo mese, l’indice S&P 500 ha segnato un rialzo +4,2%, chiudendo al record di sempre a 1.754,67 lo scorso 22 ottobre.
Dal fronte economico, resi noti i beni durevoli, che nel mese di settembre hanno segnato il rialzo piĂą sostenuto in tre mesi grazie alla domanda piĂą forte di aerei militari e commerciali. Performance tuttavia quasi invariata se si esclude la componente dei trasporti.
Gli ordinativi di beni che hanno almeno tre anni, stando a quanto riportato dal dipartimento del Commercio Usa, sono saliti +3,7%, molto meglio delle attese di un rialzo del 2,3%. Ma la domanda per le attrezzature di capitali è scesa dell’1,1%, a conferma di come le aziende abbiano frenato gli investimenti nel periodo dello shutdown del governo. “La spesa per gli investimenti è davvero debole quest’anno – ha commentato Joshua Dennerlein, economista presso Bank of America. Deludente l’indice che misura la fiducia dei consumatori stilato dall’Università di Michigan, con il dato finale che è stato rivisto al ribasso rispetto a quello reso noto inizialmente. Reso noto infine il dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso, che ad agosto su base mensile sono salite +0,5%, rispetto al +0,3% atteso.
Svetta Amazon, +10% a $365,66. Le quotazioni hanno testato il massimo storico, fino a 366,99 punti. Il gigante di vendite online numero uno al mondo ha registrato un fatturato molto superiore alle stime nel terzo trimestre. Di fatto il giro d’affari è balzato +24% a $17,1 miliardi, contro i $16,8 miliardi attesi dal consensus di Bloomberg. Le perdite nette sono diminutite a $41 milioni dai $274 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Microsoft, da parte sua, +7,40%, ha riportato ricavi e utili migliori delle aspettative. L’attivo per azione è stato di 62 centesimi per azione, contro i 53 centesimi per azione del trimestre terminato il 30 settembre dello scorso anno. Vendite +16% a $18,5 miiliardi. Gli analisti avevano previsto un utile per azione di 54 centesimi e un fatturato di $17,8 miliardi.
Male invece Yahoo!, -1,26%, dopo che la divisione giapponese ha previsto fatturato e utili inferiori a quelli attesi dagli analisti. La divisione prevede per l’intero anno un utile netto di 120,99 miliardi di yen (l’equivalente di $1,25 miliardi), contro le attese degli analisti di 130,80 miliardi.
In ambito valutario, l’euro oscilla attorno alla soglia di $1,38, ai massimi in due anni, ma frena con +0,01% a $1,38, dollaro/yen +0,08% a JPY 97,35. Euro/franco svizzero +0,18% a CHF 1,2336, euro/yen +0,07% a JPY 134,32.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,42% a $97,52 al barile, mentre le quotazioni dell’oro invariate a 1.350,20 l’oncia. Treasuries a scadenza decennale in rialzo, tassi in calo al 2,51%.