NEW YORK (WSI) – Wall Street torna a guadagnare terreno con gli indici che chiudono la migliore settimana dell’anno. Trimestrali migliori delle attese di big come Microsoft e Procter & Gamble e dati macro incoraggianti hanno restituito fiducia agli investitori rispetto allo stato dell’economia americana.
In chiusura, il Dow Jones aggiunge lo 0,76% a 16.805 punti, il Nasdaq cresce dello 0,70% a 4.484 punti e lo S&P 500 sale dello 0,73% a 1.965 punti. Il petrolio a dicembre ha perso 1,08 dollari attestandosi a quota 81,01 dollari il barile.
Nell’ultima settimana, il Dow Jones ha guadagnato il 2,6%. Meglio hanno fatto lo S&P 500 e il Nasdaq che hanno recuperato rispettivamente il 4,1 e il 5,3%.
I titoli di Stato americani chiudono la seduta con andamenti misti e rendimenti al 2,27% per il benchmark decennale e al 3,04% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,2666 dollari mentre il biglietto verde cala a 108,06 yen.
“La stagione degli utili si sta rivelando migliore delle attese, anche se il vero catalizzatore per i mercati è l’idea che la Fed continuerà a proteggere gli investitori” ha commentato un operatore di Borsa.
Dopo le perdite record delle scorse settimane, Wall Street ha recuperato terreno a partire dal 16 ottobre, quando il presidente della Fed di Saint James Bullard ha detto che la Banca Centrale americana dovrebbe ritardare la fine del QE. Da allora lo S&P 500 ha guadagnato circa il 5%.
C’e’ attesa per il risultato di stress test e asset quality review condotti dalla Banca centrale europea sulle 130 piu’ grandi banche del Vecchio Continente.
Il petrolio a dicembre scivola dell’1,38% a 80,96 dollari al barile. L’oro con la stessa scadenza aggiunge lo 0,32% a 1.233 dollari all’oncia.
Inoltre il primo caso di Ebola a New York innervosisce gli operatori di mercato: si tratta del medico Craig Spencer, risultato positivo al test sul virus, dopo aver curato alcuni pazienti in Africa occidentale.
Intervistato da Cnbc Hans Goetti, responsabile degli investimenti per l’Asia presso Banque Internationale a Lussemburgo, ha affermato che l’Ebola è di fatto “un problema che colpisce il sentiment”, ma anche che, a questo punto, “è impossibile quantificare l’impatto sull’economia”.
Scott Nations, responsabile investimenti presso NationsShares, ha fatto notare invece che, in ogni caso, “l’obiettivo qui è acquistare azioni a prezzi davvero attraenti”.
I prezzi dei Treasury puntano al rialzo per la prima volta in tre sessioni con i trader che puntano il dito contro il primo caso di Ebola diagnosticato a New York e a riposizionamenti dopo che le recenti vendite avevano spinto in alto i rendimenti del decennale fino al 2,3% ieri. Il titolo benchmark sale di 10/32 con un rendimento al 2,241%. Secondo gli esperti, il rendimento e’ destinato a muoversi in tale intervallo fino alla settimana prossima, quando mercoledi’ si concludera’ il meeting della Federal Reserve. Se la banca centrale americana dimostrera’ di non avere fretta nell’alzare i tassi di interesse, i rendimenti potrebbero spingersi piu’ in alto. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,076%.
Sul fronte macro il Dipartimento del Commercio ha comunicato che, negli Stati Uniti, le vendite di nuove case sono aumentate a settembre sopra le attese a 467.000 unità. Si tratta del più alto livello dal luglio del 2008. Il dato di agosto è stato rivisto significativamente al ribasso, da 504.000 a 466.000 unità.
Tra i titoli azionari, focus su Amazon, che cede l’8% circa, dopo che il colosso delle vendite al dettaglio online ha previsto utili e un giro d’affari per la stagione festiva inferiori alle attese degli analisti.
Pandora Media -9,1% dopo che la più grande società di servizi radio su Internet ha reso noto un calo nella base degli utenti.
Microsoft in rialzo +3% dipo aver pubblicato un bilancio migliore delle attese.
Tra le materie prime, tornano a scendere le quotazioni del petrolio dopo il rimbalzo di ieri seguito ai dati migliori delle attese sull’economia cinese e su quella tedesca. L’oro in rialzo a 1.231 dollari l’oncia, mentre i futures sul greggio scivolano a 81,35 dollari al barile (-0,90%).
Sul valutario, l’euro scambia in progresso +0,06% a $1,2651, mentre il dollaro cede -0,12% a 108,13 yen.