NEW YORK (WSI)- Per la prima volta in tre sedute, gli indici a Wall Street hanno terminato in territorio positivo complice il dato sulla fiducia dei consumatori, cresciuto più delle attese a marzo. Sullo sfondo restano le tensioni sul fronte Russia e Ucraina. Il Nasdaq ha segnato un +0,18%, 8 punti, a quota 4.234, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,46%, 9 punti, a quota 1.866, il Dow Jones ha messo a segno un incremento dello 0,56%, 91 punti, a quota 16.368.
Dollaro stabile contro le pricipali valute mondiali mentre il rendimento dei T-bond a 10 anni è salito di 1 punto base a 2,745%. In calo di 41 centesimi a 99,19 dollari al barile i futures sul greggio, mentre quelli sull’oro con consegna ad aprile sono saliti di 20 centesimi a $ 1,311.40 l’oncia
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, secondo gli analisti di Merrill Lynch/Bank of America, l’indice benchmark mostra un livello di supporto 1.834-1850 e una resistenza a 1.874 e 1.884 punti.
Sul fronte macro, la fiducia dei consumatori americani misurata dal Conference Board, che è balzata a 82,3 punti in marzo da 78,3 punti in febbraio, ai massimi da sei anni. Il dato è nettamente migliore delle attese degli analisti che si attendevano un lieve rialzo a quota 78,6 punti.
Deludente l’indice Case Shiller sui prezzi delle case nelle prime 20 città degli Stati Uniti è sceso dello 0,1% mensile in gennaio. Il dato è decisamente inferiore alle attese degli analisti, che avevano pronosticato un incremento dello 0,7%. Su base annua l’indice è aumentato del 13,2%. L’indice sui prezzi nelle prime 10 città americane è rimasto invariato rispetto al mese precedente è ha registrato un +13,5% annuo.
Tra i titoli in evidenza: Walt Disney ha raggiunto un accordo per rilevare Maker Studios, una delle più grandi reti di YouTube, per 500 milioni di dollari, anche se il prezzo può salire fino a 950 milioni di dollari qualora la società centri alcune performance. McCormick & Co ha annunciato i risultati del primo trimestre, sottolineando che le condizioni sfavorevoli del cambio valuta riduranno le vendite nel 2014 dell’1%.
Sotto i riflettori anche oggi i titoli delle società internet e biotech, dopo i cali di ieri. Henrik Drusebjerg, strategist senior di Nordea, ha fatto notare che il comparto è finito nel mirino dopo i forti guadagni segnati negli ultimi mesi, che hanno portato il suo valore di mercato a raddoppiare dal 2012 al 2013. Secondo Drusebjerg, potrebbe essere il momento di una rotazione settoriale, a favore di settori ciclici, come i finanziari e gli industriali. La rotazione, ha precisato l’analista, non dovrebbe avvenire però nell’immediato.
In generale Nordea è “overweight” sull’azionario, sebbene preferisca l’Europa agli Stati Uniti, in quanto l’azionario europeo presenterebbe livelli più appetibili. “E’ facile per l’Europa sorprendere, più che per gli Stati Uniti”.