NEW YORK (WSI) – Termina in calo la seduta a Wall Street, col Dow Jones che perde lo 0,76% a 15.122,10 punti e il Nasdaq l’1,06% a 3.436,95. Male anche l’indice S&P500 che arretra dell’1,01% a 1.626,14. Dopo la chiusura l’euro viene scambiato a 1,3313 dollari. La decisione della Banca centrale del Giappone di non proseguire nella politica monetaria a sostegno dell’economia fa temere che anche la Fed ripensi le proprie misure di difesa.
Nessun particolare impatto dal dato relativo alle scorte all’ingrosso Usa, che ad aprile sono salite dello 0,2%, in linea con le previsioni.
Il quadro relativo e cresciat e tassi condiziona l’operativita’ sui mercati. Sempre forti i timori sulla tenuta dell’economia cinese, mentre la Banca del Giappone ha deluso i mercati mantenendo invariata la sua politica monetaria. Gli investitori valutano con attenzione anche le dichiarazioni di Jim O’Neil, ex presidente di Goldman Sachs Asset Management, che ha affermato che i tassi sui Treasuries a 10 anni potrebbero salire vicino alla soglia del 4%, rispetto al 2,25% attuale.
I rendimenti sono cresciuti fino al 2,26%, al massimo dall’aprile del 2012 e in crescita notevole rispetto al minimo record dell’1,38% dello scorso 25 luglio.
L’ultima volta che i tassi decennali Usa oscillarono al di sopra del 4% fu nell’aprile del 2010. Ovviamente O’Neill sottolinea che un balzo al 4% non “avverrebbe la prossima settimana, ma ritengo che nell’arco dei prossimi due anni possa succedere, se gli Stati Uniti torneranno in una condizione di normalità ”.
Secondo l’ex numero uno della divisione di gestione degli asset di Goldman Sachs, “farà tutto parte di un grande processo di normalizzazione”, che vedrà però “giorni piuttosto brutti” nel mentre. Le speculazioni sull’intenzione della Fed di ridurre la portata degli acquisti del quantitative easing, potrebbe infatti mettere sotto pressione la domanda di bond di mercati emergenti e di debito Usa.
“Quando le cose inizieranno a cambiare con le banche centrali, è inevitabile che i bond soffriranno”, ha detto O’Neill. Tra l’altro da ieri, dopo che il rialzo dell’outlook da parte di Standard & Poor’s ha dato una spinta all’azionario riducendo l’appeal sui più sicuri bond governativi, è aumentata la pressione sui titoli di Stato Usa. Persiste la fase di irripidimento della curva dei tassi, con lo spread tra biennale e decennale che si e’ ampliata a quota 192,5 punti base.
A mettere in crisi gli investitori e’ anche l’avvio dell’udienza di due giorni della Corte Costituzionale tedesca che si dovra’ esprimere sui ricorsi presentati da chi si oppone al programma Bce di acquisto di Bond.
Tra le singole storie di giornata, fari puntati su Apple, che ieri ha presentato una serie di nuovi prodotti, come l’iTunes Radio e il sistema operativo iOS7, che fara’ sembrare nuovi di zecca anche i vecchi iPad e iPhone. Dopo la corsa dei titoli che ha preceduto la conferenza tecnologica svolta a San Francisco, in California, oggi le azioni accusano una perdita di quasi l’1%.
Tra altri titoli Jp Morgan Chase, dopo che l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha ridotto il rating da Stabile a Negativo.
Sugli altri mercati, in ambito valutario euro +0,12% a $1,3272; dollaro/yen in netto calo a JPY 96,92, -1,86%, euro/franco svizzero -0,76% a CHF 1,2280.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -1,44% a quota $94,39 al barile, oro -0,94% a $1.373.20.
JIM O’NEILL PARLA DI TREASURIES, TURCHIA E AZIONARIO GLOBALE