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Wall Street: terza seduta di fila in rosso, fallisce rimbalzo petrolio

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NEW YORK –  Ancora una seduta, la terza consecutiva, in ribasso per Wall Street. Ancora una volta gli occhi degli investitori sono puntati sul petrolio che, dopo un tentativo di rimbalzo, e’ tornato a scendere.

Arrivato a guadagnare fino a 200 punti, piu’ dell’1%, il Dow Jones cede nel finale 0,63%, a quota 17.456,46. L’S&P 500 perde 20,81 punti, l’1%, a quota 2.042,86. Il Nasdaq cala di 88,34 punti, l’1,73%, a quota 5.009.

Fari su Yahoo (-1,29% dopo aver perso quasi il 5%) che tenta di limitare le perdite nel giorno in cui ha annunciato lo stop allo scorporo della partecipazione in Alibaba, che vale 32 miliardi di dollari.

A pesare sulla decisione è stata anche l’incertezza sul reale costo dell’operazione, dal momento che il governo americano ha deciso di non dire chiaramente se lo scorporo della quota di Alibaba sarebbe stato o meno tassato.

Intanto sale l’attesa per la riunione della Federal Reserve, che il 15 e 16 dicembre prossimi potrebbe decidere di alzare i tassi per la prima volta dal 2006. La mossa sembra scontata, motivo per cui i trader si focalizzano sul passo dell’eventuale stretta.

Proprio come ieri, dunque, e’ fallito il tentativo di rimbalzo del petrolio. Al mercato non e’ bastato l’inatteso calo delle scorte settimanali Usa, il primo dopo dieci settimane di fila. D’altra parte i fondamentali non cambiano: il mercato globale e’ caratterizzato da scorte in eccesso che continuano a pesare sulle quotazione. E il fatto che l’Opec la settimana scorta abbia lasciata invariata la produzione, non aiuta. Il contratto a gennaio ha perso lo 0,93% a 37,16 dollari al barile ma nel durante aveva ritoccato quasi 39 dollari.

Secondo il gruppo privato American Petroleum Institute, che ogni martedi’ sera calcola lo stesso dato, la settimana scorsa le scorte sono a sorpresa calate.

Intanto, il mercato del reddito fisso in Usa, l‘asta di titoli a 10 anni per 21 miliardi di dollari ha attratto una domanda buona: il calo dell’azionario e del petrolio fa crescere l’appetito per i beni considerati sicuri come i Treasury.

Il Tesoro Usa ha venduto nuovi decennali con rendimenti al 2,233%, leggermente in rialzo al 2,224% a cui venivano scambiati i titoli gia’ sul mercato al momento dell’asta.

Agli acquirenti indiretti, associati alla domanda dall’estero, e’ andato il 62% dell’asta, un po’ di piu’ della media. Gli acquirenti diretti, associati alla domanda interna, e’ andato il 12% dell’asta. I prezzi dei Treasury in generale si sono rafforzati in vista dell’asta e hanno guadagnato ulteriormente terreno successivamente. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – calare al 2,209% dal 2,239% di ieri. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,2467%