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Wall Street in rosso nel giorno della Fed

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NEW YORK (WSI) – Wall Street archivia la seduta in negativo dopo la decisione della Fed di rimandare il tapering a causa di un’economia ancora debole. Un articolo del Wall Street Journal ha però suggerito la possibilità che la banca centrale possa procedere a ridurre il suo programma di stimolo negli incontri di dicembre. Il Dow Jones perde lo 0,4% a 15.619 punti, il Nasdaq arretra dello 0,54% a 3.931 punti e lo S&P 500 cala dello 0,51% a 1.763 punti.

Il petrolio ha terminato la seduta in negativo: i future a dicembre hanno perso 1,43 dollari, l’1,5%, a 96,77 dollari il barile. I titoli di Stato americani hanno chiuso in calo con rendimenti in aumento al 2,52% per il titolo decennale, benchmark del settore, e al 3,63% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro e’ calato a 1,3726 dollari mentre il biglietto verde ha guadagnato terreno a 98,59 yen.

La Federal Reserve – come nelle attese – ha confermato la sua guidance sui tassi di interesse e la sua massiccia campagna di acquisto di bond e cartolarizzazioni al termine del meeting di due giorni del Fomc. La banca centrale ha inoltre sottolineato che l’economia continua ad espandersi a ritmo moderato, pur facendo qualche distinguo. Confermati gli acquisti di asset per 85 miliardi di dollari al mese, suddivisi in 40 miliardi destinati alle di cartolarizzazioni e 45 miliardi ai Treasuries. La Banca centrale Usa ha confermato che i tassi di interesse resteranno a 0-0,25% fino a che il tasso di disoccupazione sarà sopra il 6,5%. Il mercato del lavoro è migliorato, ha detto il comunicato della Fed, ma disoccupazione resta elevata.

Oggi il dato ADP sul settore del lavoro privato ha confermato un indebolimento della ripresa Usa: a ottobre sono stati creati 130.000 posti di lavoro, meno dei 150.000 attesi dagli analisti. Il dato di settembre è stato inoltre rivisto al ribasso. Questo rapporto – che riflette gli effetti dello “shutdown” – getta le basi per quello più importante che il governo americano pubblicherà venerdì prossimo. In generale il mercato del lavoro non sembra sufficientemente solido per permettere alla Federal Reserve di ridurre le sue misure di stimolo.

Sale intanto più delle attese l’indice dei prezzi al consumo che, nel mese di settembre, ha segnato un aumento mensile dello 0,2%, più delle estime degli economisti che si attendevano un aumento dello 0,1%. Su base annua l’aumento è stato dell’1,2%. L’indice core, depurato dalle più volatili variazioni dei prezzi di cibo ed energia, è aumentato a settembre dello 0,1%. Su base annua l’incremento è stato dell’1,7%, nel range tollerato dalla Fed (1-2%).

Sul fronte societario, Chrysler, gruppo Fiat, nel terzo trimestre 2013 ha visto crescere l’utile netto del 22% a 464 milioni di dollari dai 381 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta del nono trimestre positivo di fila. Il colosso di Detroit, come si legge in una nota della società, nei primi nove mesi dell’anno ha riportato profitti per 1,137 miliardi di dollari, meno dei 1,29 miliardi dello stesso periodo del 2012.

Andamenti fortemente negativi per LinkedIn (-8%), all’indomani della trimestrale diffusa ieri dopo la chiusura delle contrattazioni. Il titolo del social network orientato al mondo del lavoro, che ha superato le stime in termini di conti, ma ha deluso per quanto riguarda le previsioni per l’intero anno. Sull’andamento del titolo pesa appunto la delusione sull’outlook: per il trimestre in corso, LinkedIn attende ricavi tra i 415 e i 420 milioni di dollari, sotto i 439 milioni previsti dagli analisti.