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Wall Street in rosso, Pil rischia revisione negativa

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NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio in negativo, aumenta il rosso per Wall Street dopo due sedute di fila in rialzo. A fare venire meno la propensione al rischio è stato il balzo inatteso del deficit commerciale di marzo, che alimenta la tesi secondo cui l’economia americana si è contratta nel primo trimestre dell’anno. E così gli indici non riescono a tenere importanti livelli tecnici: il Dow è tornato sotto i 18.000 punti, il Nasdaq sotto i 5.000 e l’S&P 500 sotto i 2.100. Le continue tensioni sul fronte della Grecia non aiutano.

Il Dow Jones cede lo 0,79%, a quota 17.928. Il Nasdaq frena dell’1,55%, a quota 4.939. L’S&P 500, solo ieri a un passo da un nuovo record, perde l’1,21% a quota 2.089. Il petrolio ha superato i 60 dollari al barile per la prima volta da dicembre chiudendo a 60,4 dollari al barile (+2,49%), massimi del 10 dicembre.

Tornando alla bilancia commerciale, nel mese di marzo il disavanzo è salito del 43,1% a 51,37 miliardi di dollari di marzo, oltre le stime. Nel dettaglio, le importazioni hanno visto il maggiore incremento di sempre (+7,7% mensile). Le esportazioni hanno registrato il primo incremento dell’anno in corso (+0,9%), con il dollaro che resta un freno per la Corporate America. Il deficit commerciale del petrolio e’ stato il piu’ contenuto dal giugno 2002 con le importazioni sui minimi di 10 anni e mezzo e un prezzo medio da 46,47 dollari al barile, minimo di sei anni. Il governo infatti aveva ipotizzato un deficit commerciale da 45 miliardi di dollari e non da 51,37 miliardi.

Dopo il dato molte case d’affari hanno corretto al ribasso le proiezioni. JPMorgan e Bank of America Merrill Lynch stimano un Pil in calo dello 0,5% per il periodo gennaio-marzo. Gli esperti di Barclays e quelli di Capital Economics calcolano un -0,3%. Gli esperti di BNP Paribas e RBS ora prevedono un -0,4%. E secondo il sondaggio CNBC Rapid Update, la media delle stime di 10 economisti e’ per una contrazione dello 0,3%.

Intanto, i prezzi dei Treasury scendono sui minimi di seduta dopo l’Ism servizi di aprile, salito oltre le stime negli Stati Uniti (a 57,8 da 56,5 di marzo contro attese per 56,3). E cosi’ il decennale vede rendimenti, che si muovono inversamente ai prezzi, salire al 2,18%. Si tratta dei massimi di inizio marzo.

A livello societario, Sprint si è confermato il terzo operatore di telefonia mobile in Usa con 57,1 milioni di abbonati alla fine di marzo ma i ricavi trimestrali sono scesi del 7,7%. Il colosso dell’intrattenimento Walt Disney ha battutto le stime degli analisti sul fronte sia di utili sia di fatturato. Goldman Sachs ha alzato la parte alta della forchetta di spese legali “ragionevolmente possibili” a circa 3,8 miliardi di dollari dai circa 3 miliardi di febbraio.

Salesforce è stato sospeso per eccesso di rialzo (+5,92%). Secondo Bloomberg TV, Microsoft sta pensando ad acquistare il gruppo che offre soluzioni di cloud computing. Gia’ il 29 aprile il titolo si era spinto su nuovi massimi su voci secondo cui Salesforce ha assunto vari consulenti finanziari per valutare una potenziale offerta di takeover.

Sul valutario euro in ribasso da venerdì sul dollaro, dopo esser salito a 1,1283 dollari, area in cui aveva trovato una resistenza importante sulla media mobile a 100 giorni.

Ma la moneta unica continua a perdere terreno cedendo -0,14% a $1,1128. Dollaro/yen +0,26% a JPY 120,41. Euro/franco svizzero -0,12% a CHF 1,0391. Euro/sterlina -0,20% a 0,7355. Euro/yen +0,10% a JPY 133,98.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Wti in crescita +3,39%% a $60,85 al barile; Brent +0,75% a $66,95. Oro a +0,69% a $1.195. Rame -0,31% a $16,39.

(DaC-MT)