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Wall Street in rosso. S&P 500 sotto livello supporto

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NEW YORK (WSI) -Wall Street chiude la seduta in rosso dopo il dato sulla bilancia commerciale americana. Il Dow perde lo 0,78% a 16.401 punti, il Nasdaq lascia sul terreno lo 1,38% a 4.081 punti mentre lo S&P 500 subisce una flessione dello 0,88% a 1.868 punti.

Il petrolio ha terminato praticamente invariato: i future a giugno hanno guadagnato 2 centesimi a 99,50 dollari il barile. I titoli di Stato americani si avviano a chiudere positivi con rendimenti in calo al 2,59% per il benchmark decennale e al 3,38% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro cresce a 1,3933 dollari e il biglietto verde cala a 101,55 yen.

L’analisi tecnica suggerisce individua per lo S&P 500 una resistenza a 1894.455 punti e un supporto a 1875.715.

Intanto oggi in un’intevista al New York Times, il premio Nobel per l’economia Robert Shiller lancia l’allarme: le azioni negli Stati Uniti sono ormai care oppure molto care, assicurando, se non brusche correzioni, almeno anni di futuri rendimenti ben piu’ modesti del recente passato. La misura preferita da Shiller, il rapporto dei prezzi delle azioni rispetto alla media degli utili degli ultimi dieci anni, ha ormai raggiunto quota 25, spingendo i titoli al quarto piu’ elevato multiplo in classifica nell’ultimo secolo. I precedenti peggiori sono indicativi: gli anni Venti, la fine degli anni Novanta e la vigilia dalla crisi finanziaria del 2007. Nei cinque anni successivi a simili livelli, la media dei rendimenti delle azioni dal 1871 a oggi e’ inoltre stata negativa, una perdita del 12 per cento.

Dal fronte macro, il deficit commerciale degli Stati Uniti si e’ ridotto a marzo a 40,38 miliardi di dollari, segnando una flessione del 3,6%, contro attese degli economisti a 40,2 miliardi. E’ quanto comunicato dal Dipartimento del commercio. Le esportazioni sono salite del 2,1% rispetto a febbraio a quota 193,91 miliardi (+5% annuo), mentre le importazioni sono cresciute dell’1,1% a 234,29 miliardi (+5,9% annuo).

Tra i titoli in evidenza oggi, Twitter perde il 9,81% a 34,95 dollari per azione, dopo avere toccato il minimo di 34,84 dollari per azione. Un valore che rappresenta anche il minimo dall’Ipo dello scorso 7 novembre ed e’ piu’ che dimezzato rispetto al massimo dello stesso periodo a 74,73 dollari. A pesare sull’andamento del titolo e’ la scadenza del “lock-up”, il vincolo che impedisce a determinati azionisti (in questo caso i maggiori investitori) di vendere titoli per un certo tempo dopo la quotazione. In genere e’ un periodo di 180 giorni.

Merck ha ufficializzato la cessione del business dei prodotti per la cura personale a Bayer per 14,2 miliardi di dollari. Il presidente francese, François Hollande, ha detto che
l’offerta di General Electric per il business energetico di Alstom non è accettabile nella forma attuale, aggiungendo che il governo di Parigi punta a ricevere proposte migliori.

Lexmark ha messo sul piatto 1,2 miliardi di corone (183 milioni di dollari) in contanti per
l’acquisizione della svedese Readsoft, offerta accettata dal Cda della società target. Credit Suisse ha alzato il target price di AT&T a 39 da 37 dollari, confermando outperform.

Al termine delle contrattazioni una serie di report trimestrali dovrebbero chiarire la situazione sotto il profilo dei consumi. Renderanno noto i conti dell’esercizio fiscale Groupon, Walt Disney e Whole Foods.

Tra i singoli titoli occhio a Apple, che ha superato la soglia dei 600 dollari ieri, e a Merck, che ha stretto un accordo per vendere una divisione importante delle sue attività a Bayer.