NEW YORK (WSI) – Chiusura in rossa per Wall Street con il S&P 500 e Nasdaq incapaci di consolidarsi al di sopra dei record raggiunti venerdì scorso. A pesare sono i titoli biotecnologici (-4%) e quelli dell’health care.
Nel finale, il Dow Jones perde lo 0,23% a 18.037 punti, male anche lo S&P in calo dello 0,4% a 2.108 punti mentre il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,63% a 5.060 punti.
Gli investitori guardano alla due giorni di politica monetaria della Fed che prende il via domani riguarderà: il mercato vuole sapere con quale rapidità e intensità i tassi di interesse verrano alzati nel 2015. Visti gli ultimi dati macro deboli, gli investitori si aspettano ora una stretta non prima di ottobre.
Dopo avere mostrato a inizio anno un deciso ottimismo sullo stato di salute dell’economia americana, cosa che aveva fatto sembrare probabile un aumento del costo del denaro a giugno, la Federal Reserve ha dovuto fare i conti con una serie di indicatori dati poco convincenti. Se a questo si aggiungono il rialzo del dollaro, il calo degli investimenti nel settore petrolifero e i progressi più lenti del mercato del lavoro americano, secondo gli esperti appare più improbabile che la Banca centrale americana decida di alzare a giugno i tassi di interesse, fermi al minimo storico in un range tra lo 0 e lo 0,25% da dicembre 2008.
Stando ai fed-funds, la probabilità di una stretta a dicembre è pari al 55% mentre per ottobre è pari al 41%. Un mese fa la percentuale relativa al decimo mese dell’anno era al 55%, segno che il presunto rallentamento dell’economia americana nel primo trimestre non da’ ragioni alla Fed di affrettarsi ad alzare i tassi.
Oggi i mercati si concentreranno sugli utili di Apple (+1,5%), che rivelerà i conti della trimestrale a mercati chiusi. Nonostante l’impatto negativo sui ricavi del dollaro forte, gli analisti si aspettano risultati positivi, pari a $2,15 di utili per azione e $55,75 miliardi di ricavi.
A livello societario, nel settore dei semiconduttori Applied Materials soffre in borsa: il progetto di fusione da 30 miliardi di dollari con Tokyo Electron e’ saltato. Sono stati citati problemi con il dipartimento americano di Giustizia. Nel comparto farmaceutico, Mylan ha rigettato la proposta di acquisto di Teva dicendosi impegnato a portare avanti la sua offerta (gia’ rigettata) su Perrigo.
Sul valutario euro +0,09% a $1,09; dollaro/yen +0,27% a JPY 119,29. Euro/franco svizzero -0,15% a CHF 1,0355. Euro/yen +0,01% a JPY 129,36.
Tra le materie prime i futures a New York ha perso oggi slancio: il contratto a giugno ha lasciato sul terreno 16 centesimi, lo 0,28%, a quota 56,99 dollari al barile. Il mercato monitora le tensioni in Yemen, dove la coalizione capitanata dall’Arabia Saudita ha colpito unita’ dei ribelli degli Houthi. Nel frattempo, gli analisti di Bank of America Merrill Lynch hanno alzato le loro stime su prezzi per il WTI e il Brent. Alla fine del secondo trimestre 2015 i prezzi sono visti rispettivamente a 59 e 63 dollari al barile; Brent -0,51% a $64,95. Oro +0,58% a $1.181,80. Argento +0,83% a $15,81.
(DaC-MT)