NEW YORK (WSI) – Chiusura negativa per Wall Street, con il Dow Jones piatto a -0,01%, a 16.478,41 punti, il Nasdaq a -0,25%, a 4.156,59 punti, e lo S&P 500 in calo -0,03%, a 1.841,40 punti.
Il listino, che ha inanellato nuovi record per sei sessioni consecutive, è prossimo a concludere l’anno migliore dal 1996; dopo che l’indice Dow Jones, alla vigilia, aveva testato il 50esimo record di chiusura del 201, in mattinata c’erano stati acquisti anche sullo S&P 500, che aveva toccato un nuovo massimo e sul Nasdaq, al livello più alto dal settembre del 2000. Poi qualche vendita (con volumi molto basso per le feste) e la chiusura in lieve robasso.
Da segnalare che al balzo iniziale dello S&P (grafico in pagina) ha fatto fronte nelle ultime ore il calo dell’indice della volatilità VIX, che è sceso anche sotto la soglia del 12%, al minimo in nove mesi, per poi recuperare terreno.
Negli ultimi sei giorni di contrattazioni, il VIX è crollato del 30%, soffrendo il ribasso più forte dall’inizio dell’anno.
Focus sul mercato dei Treasuries, che sembra scontare più di tutti le prospettive di un tapering della Fed. Per la seconda volta nel 2013, i tassi sui Treasuries decennali hanno superato infatti la soglia psicologica del 3%, balzando fino al 3,019% (contro il 3,005% dello scorso settembre) e testando il record dal luglio del 2011. Le ultime due volte in cui i tassi superarono il 3%, lo S&P 500 si trovava a quota 1.340 e 1.650.
Tra i titoli della sessione, vendite su Twitter, -4,6% dopo la revisione al ribasso sul titolo da parte di Ben Schachter, analista di Macquarie Research, che ha affermato che “niente è cambiato nei fondamentali al punto da giustificare il recente rialzo”. Su base settimanale, le quotazioni sono comunque in rialzo +18%.
In calo Facebook e LinkedIn. Giù anche Intel, bene Oracle.
Sul mercato dei cambi, euro +0,74% a $1,3792, dopo essere arrivato a sfiorare nelle ore precedenti anche la soglia dei $1,39; dollaro/yen +0,07% a JPY 104,86, euro/franco svizzero -0,29% a CHF 1,2237, euro/yen +0,82% a JPY 144,62.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,59% a $100,14; oro +0,17% a $1.214,40 l’oncia.