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Wall Street in stato di ansia in attesa delle mosse della Fed

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Wall Street chiude in lieve calo una seduta nervosa, con i listini che hanno ritracciato dai massimi di cinque mesi toccati ieri, penalizzati da un’asta del Tesoro tiepida, da dati macro poco convincenti e dalla tensione per la vicenda dello stop ai pignoramenti delle banche.

Il Dow Jones ha ceduto lo 0.01% a 11.094.57 punti, il Nasdaq lo 0.24% a quota 2435.28 e l’S&P 500 lo 0.36% in area 1173.81. Sul paniere delle blue chip, la lettera si abbatte in particolare su Bank of America, JPMorgan e Alcoa, mentre McDonald’s e Verizon si sono mossi in controtendenza. A livello settoriale, sell su finanziari, industriali e materiali di base. In denaro il gruppo delle telecomunicazioni.

Balzo del 7% dell’indice della Volatilita’. Il Vix si e’ riportato sopra quota 20, dopo essere rimasto al di sotto di tale soglia per tutta la settimana. Si tratta del livello piu’ basso da aprile. Intanto il biglietto verde e’ sceso ai minimi del 2010 contro le principali valute rivali, evidenziato una debolezza marcata soprattuto contro yen e euro.

I dati macroeconomici si possono considerare piu’ negativi che positivi, con le richieste di sussidio di disoccupazione che sono salite piu’ delle attese. Le domande continuative, tuttavia, sono diminuite di molto rispetto alla settimana precedente.

Nel complesso il PPI ha registrato un aumento maggiore delle stime, mentre i prezzi core sono lievemente aumentati, come previsito peraltro. Il disavanzo della bilancia commerciale si e’ ampliato ancora in agosto, piu’ del previsto, toccando cifre da record in rapporto alla Cina.

Le notizie societarie non sono state tante, ma di sicura rilevanza. I titoli Yahoo! hanno fatto un balzo del 5%. L’azienda online potrebbe essere stata presa di mira, secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, da un gruppo di societa’ di private equity, pronte ad allearsi con Aol. In gioco ci sarebbe anche Rupert Murdoch. Tutt’altro discorso merita il comparto dell’istruzione a scopo di lucro, pesante dopo che Apollo Group ha emesso un outlook pessimista sulle prospettive per il business del settore.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna novembre scivolano dello 0.39% a quota $82.69 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +0.52% a $1377.60 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro guadagna lo 0.7% circa a quota $1.4068. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale registra un progresso di 6.4 punti base attestandosi al 2.4950%.