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Wall Street incerta dopo il report occupazionale, forte calo tassi Treasuries

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NEW YORK (WSI) – L’azionario Usa oscilla tra i rialzi e i ribassi, rimanendo vicino ai valori record. Il report occupazionale governativo è stato accolto con un misto di dubbi e sollievo dagli investitori. Da segnalare che il volume di scambi sull’indice S&P 500 è stato più basso rispetto alla media degli ultimi 30 giorni di contrattazioni fino a -11%.

Passate le 18 ora italiana, il Dow Jones +0,01% a quota 17.556,35 punti, S&P 500 +0,01% a 2.031,35, Nasdaq -0,30% a 4.624,66. Lo S&P 500 è in rialzo +0,7% questa settimana. Si tratta del terzo guadagno consecutivo su base settimanale.

Movimenti decisamente più forti sul mercato dei Treasuries, con i tassi sui titoli di stato Usa che scendono oltre -3,6% al 2,31%, a conferma di come gli investitori si stiano posizionando sui bond americani.

I dati Usa hanno offerto uno spaccato a luci ed ombre sulla forza della crescita economica e della solidità del mercato del lavoro. Le aziende hanno assunto meno personale del previsto il mese scorso, ma il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi di sei anni; la forza lavoro è aumentata.

“E’ andata bene, ma il rapporto non ha dato alcuna indicazione su una eventuale accelerazione dell’attività economica – ha commentato in una intervista a Bloomberg Peter Sorrentino, gestore di fondi presso Huntington Asset Advisors – Non siamo enormemente delusi, ma non intravediamo neanche ragioni per essere sorpresi positivamente”.

L’incremento degli occupati di 214.000 unità segue il risultato positivo di 256 mila del mese precedente, che è stato migliore di quanto stimato in precedenza. Il mercato si aspettava in media la creazione di 235.000 posti, secondo gli economisti interpellati da Bloomberg.

Secondo altri analisti gli investitori di Wall Street dovrebbero essere però contenti dei dati di ottobre. Il numero non è infatti né troppo positivo – situazione che rischiava di evidenziare un surriscaldamento dell’economia aumentando le possibilità di un rialzo dei tassi della Fed – né troppo negativo, fatto che avrebbe minato la ripresa.

Detto questo, il dollaro ha fatto alla fine dietrofront nonostante le indicazioni rialziste arrivate sia dal numero uno della Fed Janet Yellen che dal presidente della Fed di New York William Dudley. In particolare, quest’ultimo ha affermato che un rialzo dei tassi sarebbe il benvenuto.

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Sul valutario, l’euro è salito +0,41% a $1,2424; nei confronti dello yen il dollaro ha ceduto -0,40% a JPY 114,74. Euro/yen +0,04% a JPY 142,57. Il dollar index ha toccato comunque nelle ultime ore i massimi di 88,174, il livello più alto da giugno 2010.

Tra gli altri mercati, forte recupero del greggio, con i futures sul petrolio che balzano a $78,95 al barile, in rialzo +1,33%. Oro +1,99% a $1.165,30 l’oncia, dopo essere sceso ai minimi di 4 anni.